Patto tra Cdp, Terna, Eni e Fincantieri: energia dalle onde
MILANO Tutto è cominciato nelle acque dell’adriatico davanti a Ravenna, dove Eni ha installato e avviato un impianto di produzione di energia elettrica dalle onde del mare, l’inertial Sea Wave Energy Converter (Iswec), integrato in un sistema ibrido smart grid composto da fotovoltaico e sistema di stoccaggio. Ieri gli amministratori delegati di Eni (Claudio Descalzi), Cdp (Fabrizio Palermo), Fincantieri (Giuseppe Bono) e Terna (Luigi Ferraris) hanno siglato un accordo non vincolante per condividere le rispettive competenze in ambito energetico, finanziario e ingegneristico con lo scopo di sviluppare e realizzare su scala industriale impianti di produzione di energia dal moto ondoso, per contribuire alla decarbonizzazione e allo sviluppo sostenibile.
Eni metterà a disposizione i risultati dell’impianto pilota Iswec, sviluppato con il Politecnico di Torino e lo spin-off Wave for energy, e le opportunità logistiche e tecnologiche dei propri impianti offshore. Cassa depositi e prestiti, invece, fornirà le competenze economico-finanziarie per valutare le forme più adeguate di sostegno al progetto oltre a promuoverlo con le amministrazioni pubbliche e le istituzioni coinvolte. Il contributo di Fincantieri sarà a livello di progettazione esecutiva, costruzione e installazione delle unità di produzione, mentre Terna si concentrerà sulle modalità di connessione e integrazione del sistema di produzione di energia con la rete elettrica o con sistemi ibridi.
La sfida è riuscire a realizzare impianti di taglia industriale per la fornitura di energia totalmente rinnovabile dal moto ondoso, come ad esempio in prossimità delle isole minori. Finora l’impianto di Ravenna ha raggiunto un picco di potenza superiore a 51 kw, ma in futuro questa tecnologia consentirà di alimentare piattaforme di medie e grandi dimensioni o di convertirle in hub per la produzione green.