Esselunga, la mossa gourmet per i dolci Nasce Elisenda
Una pasticceria stellata in mezzo agli scaffali del supermarket. E’ il nuovo progetto di Esselunga, sempre più laboratorio sperimentale impegnato a disegnare i supermercati del futuro. Nome di battesimo Elisenda, il marchio per torte e pasticcini, tutti prodotti nel centro di Pioltello, dove ha sede il primo gruppo italiano della distribuzione. Che ha chiamato nella veste di consulenti Enrico e Roberto Cerea, gli chef con tre stelle Michelin, figli di Vittorio, fondatore dell’omonimo ristorante di Bergamo. Il test è partito nel 2016 ed è frutto della collaborazione tra il fondatore di Esselunga Bernardo Caprotti con i ristoratori lombardi. Quel rapporto lo ha ereditato sua figlia Marina, vice presidente, molto coinvolta su questo fronte assieme al marito Francesco Moncada, membro del board di Esselunga, le cui ascendenze hanno ispirato la scelta del nome: Elisenda Moncada nel 1300 era infatti la moglie di Giacomo II di Aragona.
Nelle intenzioni l’iniziativa contribuirà a dare impulso ai consumi in nuove aree, dalle quali verranno anche i margini più alti del gruppo guidato da Carlo Salza.
Sono già 40 i supermercati coinvolti, ma l’obiettivo è di arrivare a 65 entro l’anno per coprire poi una rete di cento store entro il 2020 sui 157 totali. Il punto di partenza è Milano dove il gruppo prova a rivoluzionare la pasticceria della grande distribuzione e aprire la sfida a nomi come Cova (Lvmh) e Marchesi (Prada) ma anche all’ecommerce. La competizione si giocherà anche sul prezzo com’è nella cifra di Esselunga che vuole mantenere bassi e costanti i prezzi, anche nei prodotti di fascia alta. «Si punta su qualità e innovazione. Nelle ricorrenze produciamo in un giorno 1.500 torte. A Pioltello abbiamo formato 40 giovani, tra pasticceri ed esperti di logistica e packaging. Arriveremo a 80 persone: ogni 15 giorni si aggiunge un corner Elisenda», dice lo chef Roberto Cerea. Il progetto è seguito da Simone Finazzi, il pastry chef di «Vittorio».
Esselunga progetta la replica a Firenze con una pasticceria che servirà la zona. L’iniziativa è da inquadrare nella ricerca di motori di crescita per i consumi, stagnanti in Italia anche se Esselunga ha chiuso il 2018 con ricavi in crescita del 2,1% a 7,9 miliardi.