Aeroporti, a Firenze il Fondo di Dubai Piano da 450 milioni
A crederci ora c’è anche il fondo sovrano di Dubai, che ha acquisito il 25% di Corporacion America Italia, la società del tycoon argentino Eduardo Eurnekian che controlla gli aeroporti di Firenze e Pisa con il 62,8% delle quote. In filigrana qualcuno suggerisce la volontà delle grandi compagnie mediorientali, come Emirates ed Etihad, di scommettere sui due scali toscani che nei prossimi anni accoglieranno un piano di investimenti per 450 milioni di euro, per 300 milioni emanazione dell’azionista e per i restanti 150 derivanti da contributi pubblici. Dopo un ritardo di diversi anni, complici le lungaggini della burocrazia e una divergenza di opinioni sul modello di sviluppo, è appena arrivato il provvedimento di chiusura della Conferenza dei Servizi da parte del ministero delle Infrastrutture.
Un passaggio necessario per sbloccare le risorse statali attese ora all’ultimo step. Il via libera dell’enac, l’ente di controllo dell’aviazione civile, per i 100 milioni contenuti nel suo bilancio da destinare agli aeroporti di Firenze e Pisa dopo la necessaria prenotifica alla Commissione Ue. Gli altri 50 milioni di finanziamento pubblico sono stati inseriti nel decreto Sblocca Italia circa 4 anni fa e aspettano solo di essere utilizzati. Così nel 2023 l’aeroporto di Firenze, che al momento copre solo la metà della domanda di voli, avrà una nuova pista da 2.400 metri che consentirà di superare le criticità della pista attuale che ha portato, solo nel 2018, alla cancellazione di 1200 voli comportando gravi disservizi ai passeggeri. La pista ora è piccola e non può ospitare determinati tipi di velivoli e soprattutto presenta un orientamento troppo vicino alle aree abitate di Brozzi, Quaracchi e Peretola. A Firenze è prevista anche la realizzazione di un nuovo terminal che «porterà benefici non solo all’aeroporto ma avrà anche ricadute sociali per tutta la comunità fiorentina», spiega Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti. Lo stesso accadrà a Pisa, specializzata sui voli low-cost e a lungo raggio, dove è previsto l’ampliamento del 40% dell’attuale terminal che porterà a movimentare circa 7 milioni di passeggeri all’anno. Con benefici per l’indotto di circa 700 milioni e 2mila posti di lavoro solo a Firenze.