Dialoghi esilaranti tra zio e nipoti al tempo dei social
Il testo di Repetti (Mondadori)
Èun Woody Allen generazionale e romanesco il Paolo Repetti che in Esercizi di sepoltura di una madre (Mondadori, pagine 160, 17) pubblica dei folgoranti apologhetti su zie e nipoti. Repetti, direttore editoriale degli scrittori-cannibali di Einaudi Stile libero, i veri cannibali ce li aveva già in casa e sono i suoi nipoti-millennial, separati da lui da un’incolmabile lontananza di vita e pensiero. Cannibali e marziani.
Nel libro, Repetti compie una sorta di autoscopia, annotando i paradossali dialoghi con zia e nipoti in età da social network. I temi sono quelli di una consolidata vena letteraria che va da Philiph Roth ad Alessandro Piperno: le radici familiari, l’ebraismo e il sesso. Ma la paradossalità con la quale l’autore — un relativista e amareggiato capo famiglia, un Konrad Lorenz con le sue oche — tratta questi temi li rende davvero ironici. Il testo è composto da trascrizioni di dialoghi spontanei, telefonate, freddure nelle quali ciascun familiare recita la propria parte generando nonsense in una sorta di teatro dell’arte e dell’assurdo: la prozia Sara vede gli ebrei sempre «accerchiati»; la zia Ester s’innamora del professore della figlia; i tre cuginetti formano una tribù antropologicamente separata. Avete in mente quando chiedete un’informazione a un ragazzo che risponde: «Non lo so perché non ero ancora nato»? Ecco, Un dettaglio i dialoghi Repetti-nipoti sono della copertina un po’ così. Esempio: «Ti
dispiace usare il congiuntivo? Davide: la prof ci ha detto di sentirci liberi»: per la serie #nuovadidattica. Altri esempi: «Zio: Ma tesoro, quando io ero piccolo non esisteva l’ipad! Saretta: E le forchette?». «Zio, devo fare una tesina sull’isis, mi aiuti? Zio: Hai letto i giornali? Davide: E certo! Dybala e Marchisio rientrano dopo Pasqua». «Zio vado a votare al referendum. È la prima volta, troppo fico. Zio: E che voti? Boh».
Anche in questi minimi Minima Moralia di Repetti la vita è un tantino offesa: ma cosa ci può fare uno zio-stregone se una nipotina sogna di fare la crocerossina durante la Shoah e il fratello di copulare con (contro) le palestinesi? Siamo ebrei, cristiani, marrani o cosa siamo diventati? Dopo vent’anni di psicoterapia l’identità non è stata ancora trovata, forse non serve trovarla o non si può. Molto meglio, allora, lasciarsi andare all’ironia, alla corazza del cinismo per mascherare la macerazione che nasce dall’intelligenza e dalla malinconia.
● La serie ha la direzione creativa di Andrea Gnesutta, la regia di Giacomo Zito, e con le illustrazioni di Andrea Pucci e Lucia Resta; le musiche originali sono di New Horizon Project