Corriere della Sera

Philip, la roccia «Orgoglioso di mia moglie»

- Paola De Carolis

LONDRA In 38 anni di matrimonio, la giornata di ieri è stata forse la più difficile per Philip May. Con lo sguardo intenerito, ha assistito al discorso con il quale la moglie ha annunciato, trattenend­o a stento le lacrime, le dimissioni. Nel pomeriggio l’ha accompagna­ta a casa, a Maidenhead, lontano dai veleni di Westminste­r. Come ogni sera le avrà versato un bicchiere di gin, possibilme­nte più generoso del solito — è un loro rito — ma non prima di aver affidato a Twitter l’ennesima prova di lealtà: «Sono estremamen­te orgoglioso di mia moglie». L’uomo che il primo ministro ha più volte definito la sua roccia ha fatto la sua parte anche nel momento della disfatta: periferico nella coreografi­a ufficiale, fondamenta­le nella cerchia ristretta degli affetti e della fiducia. Philip è al fianco della moglie dai tempi della laurea a Oxford senza mai vacillare. Fu Benazir Bhutto a presentarl­i: nei rari momenti in cui hanno parlato della vita privata, i coniugi hanno descritto il loro come «un amore a prima vista» sbocciato con il tempo in una relazione duratura e stabile, un’alleanza costruita su progetti in comune e sogni condivisi. Se la premier ha il difetto di sembrare fredda e distaccata, Philip le ha dato agli occhi del pubblico un tocco umano, sedendosi al suo fianco sul divano di un chat show e prendendol­a in giro per la mania per le scarpe. E ora i giornali si interrogan­o sui consigli che può aver dato alla moglie.

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