Corriere della Sera

Citta dina nza

- di Mauro Covacich

Potrebbe sembrare grigia, dal suono burocratic­o, protocolla­re, invece si tratta di un talismano. Potrebbe essere scambiata come prerogativ­a di chi vive in città, invece copre benevola anche chi vive in campagna.

La cittadinan­za è la condizione che ci tiene in salvo dall’arbitrio del regno animale, dalla lotta per la sopravvive­nza, dallo schiaccias­assi che siamo soliti chiamare legge di natura. Se sei un cittadino sei in salvo, godrai di un nome che ti distinguer­à da ogni tuo simile, avrai una storia personale, sarai uguale agli altri ma unico e inconfondi­bile, ovvero un individuo in possesso dei diritti civili, l’essere tal dei tali, nato il, domiciliat­o in, tutelato dalle leggi dello Stato (o della Federazion­e di Stati...) di cui sei cittadino. Ecco perché è un diritto che spetta a ogni uomo, vorrei dire che precede il nostro essere umani. Se siamo uomini è perché siamo prima cittadini e non viceversa. Non a caso è uno dei diritti fondamenta­li sanciti dalla Dichiarazi­one universale redatta dall’assemblea delle Nazioni Unite all’indomani della Shoah. Se sei un cittadino nessuno potrà disporre di te, trattarti come un numero, non sarai mai tra quelli che Primo Levi chiama i musulmani: «La loro vita è breve, ma il loro numero è sterminato; sono loro, i Muselmänne­r, i sommersi, il nerbo del campo; loro, la massa anonima, continuame­nte rinnovata e sempre identica, dei non-uomini che marciano e faticano in silenzio, spenta in loro la scintilla divina, già troppo vuoti per soffrire veramente». I musulmani di Se questo è un uomo sono senza nome, pura entità biologica, nuda vita. Finché sarai cittadino, la comunità di cui fai parte si batterà attraverso le sue leggi perché tu non finisca d mai così. Inutile dire che, se dovrai allontanar­ti dalla tua comunità, avrai anche diritto, sempre secondo la suddetta Dichiarazi­one, «di mutare cittadinan­za».

© RIPRODUZIO­NE RISERVATA

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy