«Eni non ha favorito l’avvocato Amara»
dCaro direttore, in relazione alle notizie di stampa apparse ieri relativamente a presunti favoritismi a beneficio dell’avv. Amara, Eni esclude nel modo più categorico che l’azienda abbia mai deciso, semplicemente inteso o dato corso ad azioni volte ad influenzare il comportamento processuale dell’avv. Amara nei procedimenti in oggetto o men che meno “remunerarne il silenzio.
I rapporti con il «gruppo Napag», in ogni caso, sono oggetto di indagini interne che sono state già ed autonomamente avviate da oltre un mese ad iniziativa delle funzioni aziendali competenti: tali indagini stanno altresì verificando, con il massimo rigore, il rispetto delle procedure ed il comportamento dei singoli dipendenti del gruppo interessati ai rapporti con Napag.
Eni ribadisce ancora una volta la fermissima convinzione di essere la parte lesa in ogni prospettiva e prospettazione legata, o comunque connessa, alle ipotesi inerenti presunti depistaggi delle attività investigative presso qualsivoglia Procura della Repubblica dello Stato Italiano o altrimenti in relazione alle nuove ipotesi di reato emerse ed attualmente sotto indagine.
Eni ricorda di essersi già prima d’ora formalmente dichiarata parte offesa nell’ambito di quelle fattispecie precedentemente note in relazione alla medesima indagine presso la Procura di Milano. Eni perseguirà con vigore e in ogni sede opportuna la tutela della propria reputazione nei confronti di chiunque, sia che abbia già confessato un proprio coinvolgimento sia che altrimenti risulti responsabile di eventuali condotte censurabili che si potranno evincere ad esito dalla conclusione delle attività di indagine in corso o dagli accertamenti interni in itinere.