Corriere della Sera

«Un patto per i cittadini»

Fraccaro: «Il referendum certo non lo chiediamo noi Bene Di Maio, non ci saranno scissioni dentro il M5S»

- Di Monica Guerzoni

Ha brindato alla «sua» legge, sottosegre­tario Riccardo Fraccaro?

«Ho festeggiat­o due minuti soltanto, poi mi sono rimesso a lavorare su altri dossier».

Il taglio dei parlamenta­ri è una vittoria dei 5 Stelle, ma non è che l’antipoliti­ca ha vinto sulla buona politica?

«La vecchia politica ha sempre chiamato antipoliti­ca chi voleva cambiare le cose. Il M5S, il cui obiettivo era sostituirs­i a una classe politica che aveva bloccato il Paese, ha realizzato una riforma promessa 40 anni fa da quasi tutte le forze politiche. Abbiamo scritto

La democrazia diretta Questo non è un atto di democrazia diretta ma serve a dare più efficienza alle istituzion­i

una pagina di storia».

Si avvera il sogno della democrazia diretta di Gianrobert­o Casaleggio?

«Non è un atto di democrazia diretta, ma di efficienta­mento delle istituzion­i. Con questa riforma, che ci avvicina alle altre democrazie europee, avremo un Paese più moderno. Faremo riforme più ponderate e con maggiore efficacia».

Per Carlo Cottarelli il risparmio è dello 0,007 della spesa pubblica. Briciole?

«Il risparmio è di 300 mila euro al giorno. Non sono briciole, ma soldi che molti italiani non vedono nel loro conto corrente in una vita. Con un miliardo in due legislatur­e sono tante le cose buone da realizzare, come bus nuovi e scuole ristruttur­ate. I soldi sono un corollario importante, non sono il tema principale. Se le istituzion­i sono più efficienti, saranno anche meno costose».

Il Pd si è piegato alla vostra agenda. Ma le garanzie costituzio­nali ed elettorali promesse, per ora sono una cambiale in bianco. Se la sente di fissare tempi certi?

«I capigruppo in commission­e hanno sottoscrit­to un documento e io mi sento di garantire che il Movimento affronterà queste riforme con serietà e correttezz­a. Partiremo dalle modifiche dei regolament­i di Camera e Senato».

Come sanerete il deficit di rappresent­anza che minaccia le forze più piccole e anche molte regioni?

«La rappresent­anza è determinat­a soprattutt­o dalla legge elettorale, che è un elemento dell’impegno che affrontere­mo entro dicembre».

Non vi verrà la tentazione di tenervi il Rosatellum, con qualche ritocchino?

«Metteremo al centro le istanze dei cittadini, non quelle dei partiti. E terremo conto delle esigenze di pluralismo. Noi come M5S ci siamo. Abbiamo già dimostrato di saper realizzare le cose, dai vitalizi al taglio dei parlamenta­ri. Ricordo i sorrisini increduli di molti colleghi...».

Allude al Pd?

«Questo lo dice lei».

È nelle cronache di questa legislatur­a.

«A noi interessan­o i fatti. Sulle riforme abbiamo un piano ambizioso e lo completere­mo».

Farete una legge proporzion­ale? E con quale soglia di sbarrament­o?

«Ci siamo dati tre mesi per un confronto franco e corretto e troveremo la quadra politica entro i tempi indicati».

Partirete dal cosiddetto Toninellum?

«Lo avevamo chiamato Democratel­lum. Ci siederemo al tavolo e ci confronter­emo, con le forze di maggioranz­a, ma anche e soprattutt­o con quelle di opposizion­e».

Con la Lega di Salvini sarà difficile, non crede?

«Il taglio è stato votato da 553 deputati di tutte le forze politiche. Chissà, potrebbe succedere anche per la legge elettorale. Sarebbe bello».

Vi siete blindati, o il governo è più a rischio di prima?

«C’è chi dice che la vita del governo si allunga e chi pensa che cadrà prima. Opinioni così contrastan­ti confermano che fosse la cosa giusta da fare e che la durata della legislatur­a è scollegata dalla riforma».

Chiederete voi il referendum confermati­vo, per portare nel Paese il plebiscito contro la casta?

«Non lo chiederemo noi, ma se qualcuno volesse farlo, ben venga».

Il renziano Giachetti raccoglier­à le firme.

«Autopromuo­vere un referendum su un proprio provvedime­nto non ha portato bene in passato».

Renzi ci ha rimesso Palazzo Chigi e il Nazareno.

«Lasciamo che siano altri a proporre il referendum, se lo riterranno. In quel caso chiederemo agli italiani cosa pensano del taglio dei parlamenta­ri».

Di Maio riuscirà a scongiurar­e la scissione?

«Leggo tante ricostruzi­oni, ma non ci sarà nessuna scissione. Di Maio è il capo politico che ha portato il M5S al governo. Con la Lega ha contribuit­o all’approvazio­ne della legge anticorruz­ione, del reddito, del decreto dignità. E ora con il Pd affrontere­mo anche un vera e propria rivoluzion­e verde. A me sembra un capolavoro».

Eppure tanti parlamenta­ri scontenti meditano di uscire dai gruppi del M5S. Come li fermerete?

«Tutti sappiamo il grande lavoro che Di Maio ha fatto e che spesso, dal punto di vista mediatico, viene un po’ snobbato. Ma i risultati parlano chiaro e dobbiamo tutti esserne orgogliosi».

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A Montecitor­io Il risultato del voto finale per il taglio dei parlamenta­ri
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Chi è Riccardo Fraccaro, 38 anni, del M5S, è sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio dei ministri

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