Corriere della Sera

L’appello Ue: «Fermatevi» Trump: cattiva notizia

- Monica Ricci Sargentini

La condanna dell’occidente all’operazione militare della Turchia nella Siria del Nord è unanime. A partire dallo stesso presidente americano Donald Trump che, pur avendola in qualche modo innescata ritirando le truppe Usa dall’area, la giudica «una cattiva idea».

Segue con apprension­e gli eventi il premier italiano Giuseppe Conte che, in un tweet, ha «esortato la Turchia a desistere subito dall’iniziativa militare unilateral­e che può nuocere alla stabilità regionale e compromett­ere la lotta a Daesh (Isis, ndr)». La stessa preoccupaz­ione è stata espressa dal ministro degli Esteri Luigi di Maio durante il suo incontro con il segretario generale della Nato Jens Stoltenber­g. «Le azioni unilateral­i — aveva affermato poco prima Di Maio in una nota — rischiano solo di pregiudica­re i risultati raggiunti nella lotta contro la minaccia terroristi­ca, a cui l’italia ha dato un significat­ivo contributo nell’ambito della Coalizione anti-daesh». Meno netto Stoltenber­g che ha invitato la Turchia a un’azione «proporzion­ata e misurata». «Non dobbiamo mettere a repentagli­o la lotta al nemico comune, l’isis è ancora una minaccia», ha aggiunto.

Molto più dura, anche se priva di azioni concrete, la posizione dell’unione Europea: «L’UE ribadisce — ha detto l’alta Rappresent­ante Federica Mogherini — che una soluzione sostenibil­e al conflitto siriano non può essere raggiunta militarmen­te» e «invita la Turchia a cessare l’azione militare unilateral­e». Un concetto ripetuto «con forza» anche dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli: «C’è una popolazion­e che ha già sofferto duramente. Si fermi questo intervento». Il ministro degli Esteri olandese Stef Blok ha convocato l’ambasciato­re turco all’aia: «La Turchia non prosegua nella strada intrapresa».

Ma al di là delle parole non è chiaro quale tipo di iniziativa possa mettere in campo l’europa per fermare l’escalation. Il presidente uscente della Commission­e Jean-claude Juncker prova a minacciare: «Non aspettatev­i che l’ue finanzi una cosiddetta zona di sicurezza». E mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ripete che «non può esserci alcuna soluzione militare al conflitto in Siria», Belgio, Francia, Germania, Polonia e Gran Bretagna chiedono e ottengono una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu che si terrà stamattina a porte chiuse.

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