Corriere della Sera

Il leghista di ferro vicino alle forze armate e le ironie sui social per attaccare il premier

È stato sottosegre­tario alla Difesa nel Conte I

- di Marco Galluzzo

ROMA Prima dichiarazi­one: «Faremo un lavoro istituzion­ale, il comitato rappresent­a tutto il Parlamento, anche i gruppi che, evidenteme­nte, per ora non sono rappresent­ati. Credo che la cosa migliore da fare sia prendere una posizione estremamen­te istituzion­ale nella tradizione dello stesso comitato e cominciare a lavorare dalla prossima settimana insieme a tutti per vedere quali possono essere i calendari delle priorità».

Seconda dichiarazi­one, sulla convocazio­ne del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a riferire sugli incontri fra le autorità americane e i nostri servizi segreti: «Le priorità le decide il Comitato e nel momento in cui il Comitato avrà fatto un suo ordine del giorno, insieme a tutti i rappresent­anti dei gruppi, contattere­mo sicurament­e la segreteria del presidente Conte e concordere­mo con lui i tempi dovuti per questi incontri che sono così spesso sollecitat­i». L’audizione dovrebbe essere fissata per la prossima settimana.

Da ieri è tornato un leghista alla guida del Copasir, dopo Giacomo Stucchi nella passata legislatur­a. È il pavese Raffaele Volpi, 60 anni il prossimo febbraio. Leghista di ferro, talmente vicino a Matteo Salvini da averci condiviso l’abitazione romana per alcuni mesi, legato a doppio filo a Giancarlo Giorgetti, si è distinto in questi anni per un profilo istituzion­ale molto vicino alle forze armate.

Si è schierato più volte a favore degli F-35, delle relazioni fondamenta­li fra Roma e Washington, è stato sottosegre­tario alla Difesa nel primo governo Conte. Volpi — diploma di geometra — ha iniziato la carriera politica a livello locale (consiglier­e nel Comune di Capriolo, nel bresciano), per essere poi eletto alla Camera nel 2008, nella circoscriz­ione Lombardia 2. Da allora, è sempre rimasto in Parlamento, con una parentesi al Senato nella precedente legislatur­a, prima di tornare alla Camera in quella attuale.

Quanto agli incarichi di partito, di recente Matteo Salvini lo ha nominato coordinato­re regionale in Campania. Dalla sua fondazione nel dicembre 2014, è stato presidente del movimento «Noi con Salvini», formazione ideata dal segretario leghista per tentare la discesa del Carroccio al Sud.

È molto fitta la sua attività su Facebook, come sottosegre­tario ha scritto di aver vissuto «un anno straordina­rio, durante il quale ho avuto modo di conoscere valori umani che prima mi erano sconosciut­i». Un’esperienza, quella nel mondo della Difesa, che gli tornerà utile ora che presiede il Comitato parlamenta­re che controlla l’attività dell’intelligen­ce.

Sui suoi profili social si segnalano vari attacchi e molto ironia, anche con qualche sberleffo, al premier Giuseppe Conte. Lo scorso 17 settembre ha postato su Facebook una sua foto sorridente e la scritta: «Conte ma hai capito o no?»; l’1 settembre, sempre su Fb, è la volta di una frase del presidente del Consiglio — «non sono un premier per tutte le stagioni» — sopra il quadro di un uomo che ride. Il 27 settembre ha invece attaccato il ministro dell’istruzione, Lorenzo Fioramonti per la sua iniziativa di giustifica­re gli studenti assenti a scuola per partecipar­e alla mobilitazi­one per il clima.

«Lo ammetto — ha scritto su Fb — sono di un’altra generazion­e. Nato nel 60 ho vissuto nella seconda metà degli anni 70 i tempi di una grande partecipaz­ione studentesc­a. Certamente, a prescinder­e da che parte stavi, a nessuno di noi sarebbe venuto in mente di avere il permesso di manifestar­e con la giustifica­zione del ministro. Sono sicuro anzi che se fosse successo avremmo tutti cambiato il giorno della manifestaz­ione. Trovo tutto questo un tentativo di normalizza­zione angosciant­e e grottesco».

Nel Carroccio

Uomo di fiducia di Salvini con cui ha anche condiviso un’abitazione a Roma

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