Corriere della Sera

Ucciso davanti ai bimbi a scuola Il caso riaperto dopo 31 anni

Milano, la svolta grazie a un pentito. Secondo i pm il raid fu organizzat­o da un boss

- Di Cesare Giuzzi Vera Martinella

Idue killer sparano davanti alla scuola senza lasciargli il tempo di estrarre la pistola che ha sotto la giacca. Le pallottole lo inseguono lungo il vialetto, lui cerca rifugio verso il portone. I proiettili bucano il lunotto delle macchine parcheggia­te e uno finisce nel cortile dell’asilo. A pochi metri dall’ingresso. Cristoforo Verderame, 32 anni, viene trafitto da quattro colpi calibro 7.65 e 38. L’ultimo, letale, è alla nuca.

Era l’ora di pausa e quel giorno i bambini dovevano essere in giardino a giocare. La strage è stata evitata dalla casualità della decisione delle maestre che avevano preferito lasciare i ragazzi nell’atrio. Loro, almeno una ventina, hanno sentito i colpi e hanno guardato oltre le vetrate, testimoni oculari dell’esecuzione. Erano le 12.45 di lunedì 3 ottobre 1988, a San Giuliano Milanese. Per tutta la vita quei bambini si sono portati dentro l’immagine del sangue e l’odore di polvere da sparo. L’odore di quella mattina di scuola. Non sapevano che sotto ai loro sguardi si stava combattend­o una guerra. Una faida di mafia a mille chilometri dalla Sicilia.

Per 31 anni l’omicidio di Cristoforo Verderame è rimasto senza colpevoli. Una storia chiara nella memoria di magistrati e investigat­ori, ma che mai, nonostante più tentativi, è arrivata vicina a una soluzione. Un «cold case» che la Direzione distrettua­le antimafia di Milano ha riaperto negli ultimi mesi, grazie anche alle dichiarazi­oni di un nuovo collaborat­ore di giustizia, Emanuele Tuccio, mafioso di Gela (Caltanisse­tta). Tra un mese, giovedì 14 novembre, ci sarà l’udienza davanti al gip Manuela Cannavale per il boss gelese Antonio Rinzivillo, oggi detenuto al 41 bis, e per il collaborat­ore di giustizia Antonino Pitrolo, entrambi di 62 anni. Sono loro, secondo le indagini del pm della Dda Stefano Ammendola, mandante e killer dell’omicidio.

Pitrolo avrebbe ricevuto da Rinzivillo non solo l’ordine di uccidere, ma anche la pistola usata per l’agguato. Ma perché è stato ucciso Verderame? Un primo tentativo di spiegazion­e di quel delitto ha cercato di darlo il pm Marcello La vicenda

● Cristoforo Verderame, 32 anni, viene trafitto da 4 pallottole calibro 7.65 e 38 esplose da due killer il 3 ottobre 1988 a ● Nella foto, l’articolo del «Corriere della Sera» di allora con la cronaca del delitto Musso — scomparso ad agosto in un incidente stradale — in un’inchiesta su sei omicidi ordinati dalla Cupola di Cosa nostra a Milano negli anni 80 e 90. Per quel delitto le indagini del 2006, partite grazie alle dichiarazi­oni del «boia di Capaci» Giovanni Brusca, avevano individuat­o come responsabi­li Alessandro Barberi, Giovanni Pietro Flamia «u Cardiddu» e Giuseppe «Piddu» Madonia, capo della Commission­e provincial­e di Cosa nostra a Caltanisse­tta. Il delitto era legato alla guerra che la mafia di Totò Riina, Binnu Provenzano e Madonia aveva scatenato contro i «ribelli» della Stidda, il clan di Gela nato da una costola di «cacciati» da Cosa nostra.

Un omicidio inserito in una catena di agguati come quello di Carmelo Scerra, anche lui freddato a Milano. Era stato crivellato di colpi la sera del 26 maggio ‘89 davanti a un bar di piazzale Cuoco. Secondo i magistrati il 34enne effettuava trasporti di droga e armi da Milano verso Gela per conto della Stidda. La ricostruzi­one però non aveva convinto i giudici. Gli imputati erano stati assolti per questi delitti, ma condannati per le uccisioni di Gaetano Carollo e Alfio Trovato. Ergastolo per Riina e Madonia, 30 anni per Cataldo Terminio, Antonio Rinzivillo Per 31 anni l’omicidio di Cristoforo Verderame (nella foto grande) è rimasto senza colpevoli. Il caso è stato riaperto negli ultimi mesi dalla Direzione distrettua­le antimafia di Milano, grazie anche alle dichiarazi­oni del collaborat­ore di giustizia Emanuele Tuccio. Secondo le indagini del pm Stefano Ammendola, mandante e killer sarebbero il boss gelese Antonio Rinzivillo (nella foto piccola sopra) e il collaborat­ore di giustizia Antonino Pitrolo (foto sotto), entrambi di 62 anni e Grazio Salvatore Gerbino.

L’inchiesta è stata ora riaperta grazie alle parole di un altro collaborat­ore, Emanuele Tuccio di Niscemi. Secondo la nuova ricostruzi­one Rinzivillo, difeso dall’avvocato Flavio Sinatra, al momento del delitto era il reggente della «famiglia mafiosa di Gela», perché il capoclan Salvatore Polara (ucciso due mesi dopo a Gela con la moglie e i due figli) si trovava agli arresti. Per i pm,

Tragedia sfiorata

La strage fu evitata perché quel giorno le maestre non portarono gli alunni in giardino

Guerra di mafia

Il delitto sarebbe legato alla faida tra i clan scatenata da Riina e Provenzano

quindi, sarebbe stato Rinzivillo a dare il via libera alla sentenza di morte e a ordinare a Pitrolo, assistito dai legali Maria Assunta Biondi ed Eliana Zecca, di uccidere Verderame. Con lui un secondo sicario, ancora ignoto.

I killer erano arrivati in via Sesto Gallo, davanti alla scuola materna e media «Enrico Fermi», su una Fiat Uno metallizza­ta. Verderame, originario di Gela, pregiudica­to per droga e prostituzi­one, era uno «stiddaro» e per questo doveva morire. esperti per valutare e approvare i finanziame­nti a progetti in ambito oncologico. «Sono sorpreso e onorato per questo incarico — dice —. Il compito che ci aspetta è individuar­e azioni strategich­e e progetti su cui investire i 20 miliardi messi a disposizio­ne dalla Commission­e. Dovremo scegliere come muoverci per migliorare prevenzion­e, cura, ricerca scientific­a di nuove terapie e metodi diagnostic­i, senza dimenticar­e il risvolto sociale».

 ??  ?? La vittima, il mandante e il killer
La vittima, il mandante e il killer
 ??  ?? San Giuliano Milanese, davanti a a una scuola
San Giuliano Milanese, davanti a a una scuola
 ??  ??
 ??  ?? Presidente Walter Ricciardi, a capo del Mission Board for Cancer
Presidente Walter Ricciardi, a capo del Mission Board for Cancer

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy