«Sui temi della sicurezza nelle città aveva ragione»
MILANO «Sui temi della sicurezza aveva ragione lui». Gianni Cervetti è stato uno dei leader dei miglioristi del Pci-pds ed è una delle memorie storiche della sinistra milanese e nazionale.
Cosa ha rappresentato Filippo Penati per la sinistra del Nord?
«Ha partecipato alla trasformazione di Sesto San Giovanni, la ex Stalingrado d’italia che in quegli anni andava perdendo ogni connotazione industriale. Politicamente ha rappresentato lo sforzo di una riscossa negli anni piu difficili per le forze della sinistra al Nord. Allora Milano e la Lombardia erano terre ostili per noi e lui è diventato presidente della Provincia battendo una destra che sembrava invincibile».
Fu definito un leghista di sinistra.
«Una definizione tagliata con l’accetta. In realtà lui era figlio della sua storia. L’esperienza del Pci milanese e sestese, che si era ferocemente contrapposto al terrorismo, aveva segnato la sua cultura politica e la sua ossessione per la legalità. Sui temi della sicurezza nelle città aveva comunque ragione ed era avanti di anni».
Che idea si e fatto del cosiddetto sistema Sesto?
«Che non esisteva. Lui si era trovato a governare una città in un periodo molto difficile, di grande trasformazione sociale e col progressivo abbandono dei grandi gruppi industriali che ne avevano trainato lo sviluppo fino ad allora. Tutto qui».
Il partito lo scaricò con troppa disinvoltura?
«Fu aspramente criticato, ma qualcuno lo difese anche. È vero però che è mancato un momento di discussione interno su quel periodo e su quell’esperienza di governo».
Qual è il ricordo più vivo che conserva di Filippo Penati?
«Io lo ricordo impegnato nella fase da sindaco di Sesto, la passione totale per la sua città. E poi la felicità e l’orgoglio di quando venne eletto alla presidenza della Provincia di Milano. Filippo aveva una grande carica umana ed era un uomo che aveva bisogno di sentirsi impegnato».
Vi sentivate ancora?
«Ci siamo rivisti ancora qualche volta. A Sesto, ma anche a Milano. L’ultima volta in occasione di una recente campagna elettorale per le amministrative. Dopo le amarezze e le delusioni della politica, sembrava che l’impegno da presidente del Geas basket gli stesse restituendo un po’ di gioia e serenità».