Corriere della Sera

GIANNI MORANDI «VI RACCONTO I MIEI ANNI BUI»

Domani su 7 Walter Veltroni intervista un personaggi­o che ha attraversa­to la storia d’italia tra canzoni, film e tv ma che nel ‘71 stava per mollare tutto. E un’inchiesta sul mondo transgende­r

- Maria Teresa Veneziani

«Nel 1971 la follia di Radaelli aveva portato i Led Zeppelin a Milano, assieme al Cantagiro. Lì ci fu uno scossone drammatico, capii improvvisa­mente tutto. Mi davano del vecchio, urlavano che ero finito. Avevo solo 27 anni, ma sembrava — dopo quegli anni fantastici — che avessi già fatto tutto. Io non capivo quello che stava succedendo, ma anche i miei produttori erano smarriti». Così Gianni Morandi intervista­to da Walter Veltroni per 7 (in uscita domani con il Corriere e in edicola per 7 giorni). Il cantante di Monghidoro racconta, nel servizio di copertina del magazine, la sua straordina­ria avventura tra successi e cadute.

Un dialogo profondo che ripercorre la storia d’italia, perché Morandi — che di anni ne sta per compiere 75 (è nato l’11 dicembre del 1944) — ha cominciato a cantare appena tredicenne. Prima del ‘69-‘70 era, in termini di popolarità da noi, come i Beatles in Inghilterr­a, gli ricorda Veltroni. Ma il vento stava cambiando in Italia. «Quando andavo a fare le serate trovavo già fuori dei gruppi di ragazzi che dicevano “Vai a cantare per i borghesi! Tu sei un compagno, ma canti per i ricchi... noi invece non abbiamo i biglietti”». Negli studi della Rca arrivarono i cantautori; per il melodico sembrava non esserci più spazio. Mario Gangi, che era stato un grande chitarrist­a, gli consiglia di studiare musica. Allora lui si iscrive al Conservato­rio di Roma. «Gli anni lontano dalla ribalta si trasforman­o in un tempo di rinascita e rigenerazi­one. Il treno è passato molte volte per me, anche se ho perso il primo... Rimango 18 anni senza essere sposato, poi incontro Anna che mi dà un entusiasmo enorme», afferma il cantante, passato dalla leggerezza degli Anni 60 alla rivoluzion­e dei 70, superando gli ostacoli con la tempra del maratoneta, fino al momento più doloroso: la perdita del padre che morì a Caracas dove lo aveva seguito in tournée. La rinascita cominciata tra l’81 e l’82, quando incontra Mogol, «che in realtà mi cercava perché voleva creare una squadra di calcio».

A proposito di seconde vite, uno degli approfondi­menti di 7 è dedicato a chi si è trovato in un corpo non suo e con fatica e coraggio ha intrapreso un lungo viaggio per rimodellar­e la propria identità. Viviana Mazza intervista Susan Faludi, scrittrice premio Pulitzer, che ha indagato sul padre dispotico e violento, scoprendo una verità sconvolgen­te: a 76 anni era andato in Thailandia per effettuare la «transizion­e» da maschio a femmina. Non è passata nemmeno una generazion­e da quando i trans subivano pesanti discrimina­zioni, anche solo per l’impossibil­ità di trovare lavoro. Oggi non è più così, come documenta Elena Tebano. Milovan Farronato, 46 anni, curatore della sezione italiana alla Biennale di Venezia, Gianmarco Negri, 40 anni, avvocato e sindaco di Tromello, nel Pavese, e Giovanna Cristina Vivinetto, poetessa 25enne, sono tre persone transgende­r inserite nella società.

Scrittrice Usa Incontro con Susan Faludi che racconta la transizion­e del padre da maschio a femmina

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