Inclusiva, aperta e diffusa Tutta Milano diventa Bookcity
Dal 13 al 17 novembre l’ottava edizione della festa del libro: oltre 1.500 incontri, 3 mila ospiti e 350 sedi
Sempre più vasta, sempre più inclusiva: parte dai numeri il racconto di Bookcity Milano 2019, ottava edizione, la festa milanese del libro presentata ieri al Teatro Parenti, che si svolgerà dal 13 al 17 novembre. «Oltre 1.500 incontri, 3 mila ospiti, 350 sedi, 400 volontari — così ha iniziato ieri il presidente di Bookcity, Piergaetano Marchetti — e non è sfoggio di muscoli: c’è un significato qualitativo, che sta nel rendere evidenti i caratteri di una manifestazione diffusa, inclusiva e gratuita, unica non solo in Italia».
L’edizione nasce all’insegna dell’inclusione e dell’apertura, a partire dall’evento inaugurale che si intitola Convivenze e prevede la consegna del Sigillo della città a Fernando Aramburu, il 13 novembre al Teatro Dal Verme, con il dialogo dell’autore spagnolo con Paolo Giordano, la lectio di Michela Marzano e la poesia di Simone Savogin. Proprio alla poesia e al suo incontro con le arti sarà dedicato un altro evento classico di Bcm, la mostra de «la Lettura» La poesia è di tutti, che si aprirà il 15 novembre alla Triennale.
Il concetto di inclusione ispira anche il focus centrale dell’edizione, Afriche, con un centinaio di incontri e con il Premio speciale Afriche che sarà conferito il 16 novembre a Chimamanda Ngozi Adichie: tra gli eventi del focus spicca il dialogo tra il Nobel Wole Soyinka e Marco Aime il 17 novembre, oltre alla presenza di ospiti come Djamila Amzan e Ali Bécheur. In generale, nella rassegna, organizzata dall’associazione costituita da quattro Fondazioni (Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Feltrinelli, Fonla dazione Umberto ed Elisabetta Mauri e Fondazione Mondadori) saranno molti gli autori internazionali: tra i nomi, il Premio Nobel Svjatlana Aleksievic, Cees Nooteboom, André Aciman, Etgar Keret, e la prima tappa del Friendship Tour, con Lee Child, Ken Follett, Kate Mosse e Yoyo Moyes, che insieme parleranno di Brexit.
L’inclusione nel segno della lettura riguarda anche l’età, e l’edizione riserva attenzione particolare ai giovani: «Nella classifica di Amazon, per il settimo anno Milano è la città in cui si legge di più — ha spiegato ieri il sindaco Giuseppe Sala — ma c’è ancora molto da fare per avvicinare i ragazzi alla lettura: i dati dicono che leggono poco. Milano però è una città che cresce, soprattutto in due fasce d’età, gli anziani e i giovani: infatti la città torna a essere scelta da ragazzi di tutto il mondo». Ai giovani sono dedicate anche quest’anno intere sezioni: Kids, Young (con molti eventi del focus Afriche, perché, ha detto l’assessore alla Cultura Filippo del Corno, «c’è una percentuale di giovani milanesi che ha genitori africani») e Bookcity nelle Università, oltre all’impegno per le scuole che continua tutto l’anno.
«Nella classifica dell’europe City Monitor — ha aggiunto Del Corno — Milano è tra le prime 5 città europee per qualità dell’offerta culturale, con capitali come Parigi, Londra, Vienna e Berlino. E, per Milano, Bookcity è l’occasione per scambi con altre città, come piattaforma di progetti condivisi: qui si farà la convenzione delle città che hanno siglato i Patti per la lettura». La condivisione e il fare rete che caratterizzano il programma riguardano anche gli scambi con altri festival: il 17 Milanesiana sarà nella Sala Buzzati del «Corriere della Sera» con Amin Maalouf, che avrà la Rosa della Milanesiana-bookcity, e i Dialoghi sull’uomo di Pistoia porterannno a Bcm l’antropologo Jeanloup Amselle con Adriano Favole (il 17). Torna il gemellaggio con le città europee, quest’anno con Barcellona, presente con autori come Ildefonso Falcones e Carlos Zanón.
«Con entusiasmo — ha affermato ieri Ricardo Franco Levi, presidente di Aie, Associazione italiana editori — da anni Aie partecipa a Bcm, che è sempre più mobilitazione di tutta la città in luoghi e momenti non così abituali per il libro». E infatti, con molte sedi nuove, oltre che al Castello e in teatri, musei, librerie, biblioteche, sul tram (il numero 3) e nelle Fondazioni, la festa sarà anche in ospedali, carceri, sale condominiali, case di riposo e appartamenti: una festa che, dicono gli organizzatori, «abiterà tutta la città».
L’inaugurazione
La consegna del Sigillo della città a Fernando Aramburu, che dialoga con Paolo Giordano