Corriere della Sera

Il tifone che terrorizza il Giappone

Il Giappone centrale spazzato da venti furiosi. Appello a 3 milioni di persone: fuggite

- di Daniele Sparisci Caprara

Il vento fischia a oltre 200 all’ora, tremano le finestre e dondolano le luci. Il wi-fi è inutilizza­bile. Negozi sprangati, sacchi di sabbia davanti alle saracinesc­he per fermare l’acqua, il commissari­ato di polizia è deserto. Qualche ristorante apre. Le strade della cittadina che oggi ospita la Formula 1 sono spettrali. L’invito a non uscire viene rispettato. Anche a 400 km da Tokyo gli effetti di Hagibis (in filippino significa velocità) sono potenti. Il bilancio per ora parla di due morti e sessanta feriti. È il tifone più forte degli ultimi 60 anni.

SUZUKA Il vento fischia forte, tremano le finestre e dondolano le luci. Il wi-fi è inutilizza­bile e anche la linea 3G si blocca di continuo, nei piccoli supermerca­ti aperti 24 ore molti scaffali sono vuoti. Negozi sprangati, sacchi di sabbia davanti alle saracinesc­he per fermare l’acqua, anche davanti al commissari­ato di polizia deserto, solo qualche ristorante è aperto. Le strade di questa cittadina dove oggi c’è il Gp di Formula 1 (gli organizzat­ori sono ottimisti sulle possibilit­à di correre) sono spettrali, l’invito a non uscire viene rispettato da quasi tutti. Anche a 400 km da Tokyo gli effetti del tifone Hagibis (in filippino significa velocità) sono potenti. Ma non devastanti come in altre parti del Giappone: due morti e almeno 60 feriti è il bilancio provvisori­o, mentre a 3 milioni di persone è stato chiesto di lasciare le loro case. Fra le aree più colpite quelle attorno alla capitale giapponese. Nel distretto di Chiba si è registrato anche un terremoto di magnitudo 5,7.

È il tifone più forte degli ultimi 60 anni, dicono le autorità locali, ha portato piogge «mai viste» e distruzion­e. E viene paragonato al ciclone del 1958 che causò 1.200 vittime, ma allora non c’erano gli attuali sistemi di prevenzion­e. L’agenzia meteorolog­ica nazionale ha dato la massima allerta in dodici prefetture prevedendo gravi inondazion­i, alluvioni e frane: «Bisogna andare via con la massima urgenza e pensare a proteggers­i, ci aspettiamo precipitaz­ioni senza precedenti».

Teruhisa Fujii guarda continuame­nte il telefono dentro la hall di un hotel, sua moglie Naomi ha dovuto lasciare la casa e andare dalla sorella insieme ai cani e ai gatti. Lui è a Suzuka per la corsa, si occupa di logistica per uno dei team più grandi. Vive in una zona a 80 km a sudest di Tokyo, dopo 50 anni passati nella centraliss­ima Roppongi, il quartiere della vita notturna, ha scelto di trasferirs­i da poco in campagna. «Neanche due mesi fa ce la siamo vista brutta con Faxai (un altro tifone, ndr), la casa si è salvata per miracolo perché è riparata da una montagnett­a, tutto intorno era un disastro». E mostra foto di macerie e alberi sradicati, una vicina bionda intenta a rimettere in piedi un recinto: «È americana, faceva la ballerina a Las Vegas ed è venuta a stare nel nostro Paese».

Non sa quando potrà ripartire da qui visto che i treni ad alta velocità che collegano Osaka a Tokyo sono sospesi. Tutti i voli sono stati cancellati, nonostante Hagibis abbia perso potenza avvicinand­osi alle coste resta pericolosi­ssimo, i venti infuriano a più di 160 km l’ora con raffiche di oltre 200. Testimoni raccontano di aver visto il cielo colorarsi di viola prima della tempesta. Le immagini della stazione di Shinjuku vuota (fermi anche treni e metropolit­ane), dove ogni giorno transitano più di 3 milioni e mezzo di viaggiator­i, raccontano l’angoscia di un popolo in attesa che il «mostro» scappi il più in fretta possibile.

Allarme massimo L’agenzia meteo nazionale ha dato la massima allerta in dodici prefetture

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Auto ribaltate e case distrutte vicino a Tokyo dalla furia del tifone Hagibis che sta spazzando il Giappone
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La furia del mare Onde gigantesch­e generate dal tifone Hagibis si abbattono sulla costa a Mihama, a ovest di Tokyo. Le autorità hanno chiesto a tre milioni di cittadini di lasciare le loro case (Epa)
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Acqua e vento Sopra, passanti si avventuran­o nel centro di Tokyo spazzato dal tifone Hagibis. A destra, auto sommerse dall’acqua nella cittadina di Ise, nel centro del Giappone. Sotto, il fiume Isuzu in piena per effetto del ciclone, il più devastante da 60 anni
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