«Mai vista così felice e ora mi ha chiesto un libro in regalo»
Millecinquecento bambini dai 6 agli 11 anni, 100 giorni di sperimentazione, tre grandi città coinvolte (Torino, Modena e Lecce) e un risultato chiaro: leggere ad alta voce in classe incide dal 10 al 20% su aspetti cruciali dell’apprendimento, del successo scolastico e della vita. La ricerca «Leggimi ancora», condotta dall’università di Perugia insieme a Giunti scuola che ha fornito 40 mila testi, ha coinvolto 13 mila docenti. E la lettura diventa una palestra cognitiva, emotiva e relazionale.
«Quando mia figlia mi ha parlato del progetto non ci ho badato molto — racconta Francesca Costantini, 39 anni —. Ma poi ho visto il suo entusiasmo a 9 anni e sono felicissima». La bambina ha partecipato alle letture ad alta voce nella sua scuola, un istituto comprensivo di Calimera (Lecce): «Ammetto che con 3 bambini e il lavoro non ho mai avuto tempo di leggere ai miei figli. Ma ho scoperto quanto possa fargli bene. A scuola hanno allestito un’aula con i cuscini dove le maestre si alternavano, mia figlia mi ha raccontato che le maestre si trasformavano in mamme in quell’ora, e per loro era molto rilassante. La dirigente stessa un giorno li ha radunati nell’atrio e ha letto personalmente un libro. La cosa incredibile è che lei, che non è mai stata una grande lettrice, per il compleanno mi ha chiesto di comprarle La fabbrica di cioccolato, e quando è mancata per una febbre, la prima cosa che ha voluto sapere dalle compagne è stata come era finito il libro che stavano leggendo in classe. Per lei era il momento più bello della giornata a scuola».
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