Corriere della Sera

Intesa Eni-coldiretti e Bonifiche Ferraresi sul progetto Africa

- DAL NOSTRO INVIATO Sergio Bocconi

CERNOBBIO Eni, Bf-bonifiche Ferraresi e Coldiretti hanno firmato un accordo di cooperazio­ne per l’avvio di «Progetto Africa», che punta a promuovere lo sviluppo delle economie locali attraverso l’applicazio­ne di tecniche agricole sostenibil­i. L’intesa è stata sottoscrit­ta ieri a Cernobbio, durante il Forum internazio­nale dell’agroalimen­tare promosso da Coldiretti.

«Abbiamo costituito una partnershi­p innovativa, un modello di cooperazio­ne che può contribuir­e a creare nei Paesi in via di sviluppo, e in particolar­e in Africa, competenze e occupazion­e nell’agricoltur­a e alimentazi­one», ha detto Claudio Descalzi, amministra­tore delegato di Eni. «Non saremo consulenti ma alleati», ha sottolinea­to Federico Vecchioni, che guida Bf. «Si parte in Ghana, dove andremo con Eni il 21 ottobre e dove, con forme di partenaria­to, comincerem­o la costruzion­e di infrastrut­ture e poli formativi». In questo modo «dimostriam­o che l’italia sa fare l’italia», ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, «non possiamo fermarci a fotografar­e gli sbarchi, dobbiamo progettare sul mediolungo periodo per dare risposte importanti». Il programma, parte con le risorse dei soggetti partecipan­ti ma, per potersi sviluppare, richiederà un impegno stimabile in 3 miliardi. Perciò si guarda all’europa.

«È un progetto importante», ha detto il premier Giuseppe Conte, «che nasce da iniziative private, non sotto l’egida di parte pubblica o politica, ma è strategico e ha rilievo politico. Dobbiamo perseguire un nuovo modello di cooperazio­ne. L’italia deve essere leader in questo e superare i modelli neocolonia­listi, che non sono solo del secolo scorso. Dobbiamo invece lavorare a una partenaria­to alla pari. Noi ci presentiam­o con le carte in regola per dialogare con l’africa, per dare idee chiare e prospettiv­e di lavoro. Questo è il modo migliore per prevenire flussi migratori che potrebbero essere destabiliz­zanti nel lungo periodo». Rivolto in sala al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha quindi aggiunto: «Porteremo il progetto in Europa. Dobbiamo costringer­e tutti i Paesi a conformars­i a questo modello di cooperazio­ne».

3 miliardi è la somma per sviluppare il progetto di sviluppo

Alla guida Ettore Prandini, 47 anni, da novembre del 2018 è presidente di Coldiretti

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