Intesa Eni-coldiretti e Bonifiche Ferraresi sul progetto Africa
CERNOBBIO Eni, Bf-bonifiche Ferraresi e Coldiretti hanno firmato un accordo di cooperazione per l’avvio di «Progetto Africa», che punta a promuovere lo sviluppo delle economie locali attraverso l’applicazione di tecniche agricole sostenibili. L’intesa è stata sottoscritta ieri a Cernobbio, durante il Forum internazionale dell’agroalimentare promosso da Coldiretti.
«Abbiamo costituito una partnership innovativa, un modello di cooperazione che può contribuire a creare nei Paesi in via di sviluppo, e in particolare in Africa, competenze e occupazione nell’agricoltura e alimentazione», ha detto Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni. «Non saremo consulenti ma alleati», ha sottolineato Federico Vecchioni, che guida Bf. «Si parte in Ghana, dove andremo con Eni il 21 ottobre e dove, con forme di partenariato, cominceremo la costruzione di infrastrutture e poli formativi». In questo modo «dimostriamo che l’italia sa fare l’italia», ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, «non possiamo fermarci a fotografare gli sbarchi, dobbiamo progettare sul mediolungo periodo per dare risposte importanti». Il programma, parte con le risorse dei soggetti partecipanti ma, per potersi sviluppare, richiederà un impegno stimabile in 3 miliardi. Perciò si guarda all’europa.
«È un progetto importante», ha detto il premier Giuseppe Conte, «che nasce da iniziative private, non sotto l’egida di parte pubblica o politica, ma è strategico e ha rilievo politico. Dobbiamo perseguire un nuovo modello di cooperazione. L’italia deve essere leader in questo e superare i modelli neocolonialisti, che non sono solo del secolo scorso. Dobbiamo invece lavorare a una partenariato alla pari. Noi ci presentiamo con le carte in regola per dialogare con l’africa, per dare idee chiare e prospettive di lavoro. Questo è il modo migliore per prevenire flussi migratori che potrebbero essere destabilizzanti nel lungo periodo». Rivolto in sala al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha quindi aggiunto: «Porteremo il progetto in Europa. Dobbiamo costringere tutti i Paesi a conformarsi a questo modello di cooperazione».
3 miliardi è la somma per sviluppare il progetto di sviluppo
Alla guida Ettore Prandini, 47 anni, da novembre del 2018 è presidente di Coldiretti