Corriere della Sera

Addio alle risate di Croccolo Recitò con Eduardo e Totò

La carriera del comico napoletano in 118 film. Un flirt con Marilyn Monroe

- Maurizio Porro

All’alba di ieri è morto a 92 anni Carlo Croccolo, attore di cinema e teatro, fra i migliori caratteris­ti che hanno fatto grande, dalle passerelle della rivista ai set, il cinema dopo la guerra che affiancava al neorealism­o molte storielle da ridere. Su 118 titoli di Croccolo, 18 sono quelli in cui fu «spalla» complice di Totò (vedi la spaghettat­a di Miseria e nobiltà), e finì col doppiarlo negli ultimi film quando l’attore era vecchio e stanco: nessuno se ne accorse. E in sala di doppiaggio diede la voce a Stanlio e Ollio, insieme, subentrand­o a Sordi che faceva Oliver Hardy. Nell’instancabi­le carriera Croccolo corse da un film all’altro, creando il popolare Pinozzo Molliconi, soldatino piemontese dai riflessi poco pronti che debuttò in uno spettacolo con Tajoli e arrivò subito nella caserma dei Cadetti di Guascogna (famosa canzone, cult del ‘50) per diventare l’amato cavallo di battaglia. Avanspetta­colo, radio, varietà, film (nel 1951 ne gira 13, compreso Bellezze in bicicletta con la Pampanini e Delia Scala), spesso nel ruolo di umile e sottomesso, ma sempre con dignità.

Uno per tutti, Gondrano, il cameriere di fiducia vittima Con l’amico Carlo Croccolo e Totò durante la lavorazion­e di «Totò lascia o raddoppia?» (1956) diretto da Camillo Mastrocinq­ue

del barone Peletti, l’avarissimo Totò di 47 morto che parla di Bragaglia 1949, che conta le gocce d’olio, fino al cameriere di Francesco di Borbone in O’ re di Magni, quando vinse il David di Donatello nell’89.

In mezzo c’è il cinema comico italiano della domenica con le sue parodie (Totò Tarzan, Sceicco, Lascia o raddoppia?), musicarell­i, peplum da ridere (Maciste contro Ercole nella valle dei guai) e rievocazio­ni

del mondo della rivista (Gran varietà in cui è un soldato eroe, I pompieri di Viggiù, Assi alla ribalta), avendo regista di riferiment­o Mario Mattoli; e le prime esperienze nella neonata tv, nel ’56 nell’alfiere di Majano, nel telefilm Piccole storie, nel Musichiere e la tv dei ragazzi.

Croccolo nacque a Napoli il 9 aprile 1927 e qui si terranno i funerali oggi, nella chiesa di San Ferdinando. Dopo aver ● Negli anni 50 e 60 Croccolo ha interpreta­to molti film con Totò tra cui «47 morto che parla», «Miseria e nobiltà», «Totò lascia o raddoppia?» e «Signori si nasce». Ha lavorato anche con i De Filippo e De Sica molto viaggiato, ha vissuto negli ultimi anni con la moglie Daniela Cenciotti a Castel Volturno, di cui era cittadino più che onorario. Nel corso del tempo recitò coi fratelli De Filippo (Non è vero ma ci credo e La grande magia di Eduardo in teatro con regia di Strehler), e fu anche diretto da De Sica, Blasetti, Comencini, Citti e Grimaldi, fino al furioso padre della sposa in Tre uomini e una gamba, primo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, continuand­o poi con Salemme, Bigagli, Pompucci.

Dopo aver diretto con falso nome due western andati male, di lui si persero le tracce

Umile Dall’avanspetta­colo al cinema spesso ebbe il ruolo del sottomesso ma sempre con dignità

ma nel 2008 l’attore confessò, con ricchezza di particolar­i, di aver avuto un flirt niente meno che con Marilyn Monroe e si parlò anche di Croccolo a New York con Beck e Malina nel Living Theatre. Da noi accumula, oltre al patrimonio di popolarità del cinema leggero, esperienze teatrali di rilievo con un Avaro di Molière e una Zia di Carlo, un Feydeau di Missiroli, due storiche commedie musicali di Garinei e Giovannini: fu il barone di Castrovill­ari in Rinaldo in campo nel 1989 con Ranieri, l’anno dopo il sindaco nel bestseller Aggiungi un posto a tavola con Dorelli.

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Il profilo
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● Carlo Croccolo era nato a Napoli il 9 aprile 1927

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