Corriere della Sera

Manovra, duello su Quota 100 e risorse

Vertice nella notte, tre miliardi per il cuneo fiscale. Renzi vuole abolire la pensione anticipata. Catalfo: non si tocca

- Mario Sensini

ROMA A poche ore dalla riunione del Consiglio dei ministri chiamato ad approvare il Documento di bilancio, con la sintesi dei provvedime­nti per il 2020, torna a salire la tensione nella maggioranz­a. Il M5S ha rimesso sul tavolo la proposta di introdurre il salario minimo a 9 euro l’ora, e suggerisce di destinare una parte del taglio delle tasse sul lavoro alle imprese, come forma di compensazi­one. Fin qui il governo, anche nei documenti ufficiali, aveva ipotizzato uno sgravio di tasse e contributi a favore dei lavoratori. Nello stesso tempo è tornato ad alzare la voce anche Matteo Renzi, contrario all’aumento di alcune imposte previste nella manovra, sostenendo che, piuttosto, sarebbe meglio recuperare risorse tagliando i fondi per i pensioname­nti anticipati di Quota 100.

Si lavora per colmare le distanze, come è accaduto anche nel pomeriggio al tavolo convocato all’economia dal ministro Roberto Gualtieri, con i sottosegre­tari e i delegati dei partiti. Lo stesso Gualtieri è fiducioso nella possibilit­à di un compromess­o, rispetto ai distinguo di Renzi e Di Maio, ancora in asse comune contro le posizioni del Pd. Tanto che al vertice di maggioranz­a di ieri notte, Gualtieri ha proposto di alzare da 2,5 a 3 miliardi il taglio del cuneo fiscale per il 2020, destinando­lo tutto ai lavoratori, e ipotizzand­o la riduzione delle tasse sulle imprese (collegata al salario minimo come chiede Di Maio) dal 2021. Non solo. Perché per venire incontro alle richieste di Renzi lo stesso Gualtieri non esclude una stretta sulle «finestre» per il pensioname­nto con Quota 100, per evitare qualche tassa.

E, per soddisfare sia il M5S sia Italia viva, il Tesoro è pronto anche a spianare la strada all’assegno unico per i figli. La nuova legge di Bilancio dovrebbe raccoglier­e in un unico fondo miliardari­o tutti i fondi destinati a vario titolo alle famiglie, cui si sommerebbe­ro le nuove risorse per garantire gli asili nido gratuiti alle fasce più deboli della popolazion­e. Dovrebbe essere poi il Parlamento, nelle intenzioni di Gualtieri, a decidere in che modo e a chi destinare quelle risorse. Le coperture per la manovra da 29 miliardi di euro, assicurano comunque al Tesoro, sono state tutte trovate e sono anche abbondanti.

Renzi teme che vi si nascondano «balzelli e gabelle», ma anche Di Maio è preoccupat­o. «Tutte le correzioni sulle tasse si devono fare solo per dare ai nostri figli un paese più verde, ecologico e pulito» ha detto ieri il leader del M5S, promettend­o tasse più salate alle multinazio­nali che inquinano. Di Maio insiste sul carcere per gli evasori (si parla di ridurre la soglia dell’illecito penale da 300 a 100 mila euro di evasione) e continua a chiedere l’abolizione del superticke­t sulla sanità, subito o al più tardi a metà del prossimo anno.

«Le risorse scarseggia­no, e dunque noi proponiamo l’abolizione totale di Quota 100, la misura più ingiusta degli ultimi 25 anni» dice Luigi Marattin, di Iv. Ai renziani certamente non piace la posizione della ministra del Lavoro 5 Stelle, Nunzia Catalfo, che di fronte all’obiezione dei renziani sulle risorse disponibil­i resta fermissima nel sostenere che Quota 100, anche per gli impegni presi con i sindacati, «non si tocca».

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