Corriere della Sera

Ladri (pentiti) di sabbia

Negli aeroporti sardi sequestrat­e 10 tonnellate di granelli e conchiglie Ma c’è anche chi riporta tutto sull’isola dopo anni

- Di Alberto Pinna

Non ci sono soltanto i predoni di sabbia, che saccheggia­no i litorali della Sardegna — nel corso dell’estate appena finita, più di 10 tonnellate sequestrat­e a turisti ai controlli di sicurezza negli aeroporti — ci sono anche i «pentiti», che la sabbia la restituisc­ono persino 40 anni dopo. Angela, moglie di un architetto sardo, l’aveva in bella mostra nella sua casa in Lombardia, in vasetti di vetro, con conchiglie e frammenti di rocce. «È stata raccolta negli anni ’70/80 del secolo scorso. Altri tempi: spiagge con rari bagnanti, i ragazzi prendevano e portavano a casa. Era come un gioco. Non c’era coscienza dell’ambiente come bene comune. A Milano si potevano acquistare tende fatte di conchiglie». Ora è diverso. «Mi sono sposata nel 1988, ora sono nonna, torniamo ogni anno in Sardegna per le vacanze e mi piange il cuore a vedere come sono ridotte certe spiagge, qualcuna che avevo visto 30 anni fa ho stentato a riconoscer­la. Hanno preso di mira le più belle». Così ha deciso: «Ho preso sabbia e conchiglie, ho riempito tanti sacchetti. Li ho messi in una scatola e li ho spediti per posta».

Franco è l’animatore di «Sardegna rubata e depredata», qualcosa più che un forum, 35 mila persone attive su Facebook: «Abbiamo ricevuto il pacco di Angela, 10 chili. Sabbia presa da Is Arutas, provincia di Oristano, e lì domenica è stata riportata, un gruppo di volontari l’ha rilasciata in mare».

Angela non è la sola «pentita». Nel 1989 Alessandro non ha resistito alla tentazione di portar via un sacchetto dall’incantevol­e Spiaggia Rosa di Budelli, arcipelago di La Maddalena. «Dopo tanto tempo colgo l’occasione per restituirl­a» ha scritto al Parco Nazionale. Trent’anni dopo si è presentato con una busta al museo naturalist­ico di Caprera: «Ho capito che avrei dovuto lasciarla lì». Lorenzo è voluto tornare a Is Arutas: da bambino, affascinat­o dai minuscoli granelli, simili a chicchi di riso, aveva nascosto in tasca un po’ di sabbia. «L’ho tenuta a Roma, nella mia casa per quasi 40 anni. Ma la sua casa è questa». Gesto apprezzato: ha ricevuto un diploma di «guardiano di sabbia». Ma anche molte critiche: «Piuttosto, meritava una multa». Sommerse dalla solidariet­à: «Era un ragazzino. A quei tempi non c’era consapevol­ezza e portar via la sabbia non era considerat­o un furto... Se si multa chi riporta la sabbia, nessuno più la restituirà».

Da «Sardegna rubata e depredata» confermano l’allarme: «Nel 2019 negli aeroporti sardi sono state sequestrat­e più di 10 tonnellate di sabbia e conchiglie: 6 a Cagliari, 4 fra Olbia e Alghero. E saccheggia­no tutto. Un turista nascondeva in valigia una testa di delfino e si è stupito per la multa, 10 mila euro». Sulla sabbia portata via dai turisti sui traghetti ci sono solo stime, «ma consideran­do gli scarsi controlli e la facilità di stivarne nei bagagliai delle auto — osserva Augusto Navone, da 15 anni direttore dell’area Marina Protetta di Tavolara e Punta Coda Cavallo — può essere decine di volte di più».

Navone ha riportato sulle spiagge di Porto San Paolo e sull’isola di Tavolara 10 tonnellate di sabbia, conchiglie e rocce che la Geasar (società che gestisce l’aeroporto Costa Smeralda) aveva sequestrat­o negli ultimi anni. Ora c’è un accordo fra Area Marina, Regione Sardegna, corpo forestale, Enac e Geasar e un progetto di prevenzion­e. All’aeroporto di Olbia un video gigante ammonisce i turisti: «La Sardegna è bellissima, godetevela, ma non portate via la sabbia». Forse verrà diffuso negli altri aeroporti e nei porti. Ma è ancora troppo poco per fermare i predoni.

 Abbiamo ricevuto il pacco di Angela, 10 chili. Sabbia presa da Is Arutas, provincia di Oristano, negli anni Settanta e Ottanta, e lì domenica è stata riportata: un gruppo di volontari l’ha rilasciata in mare

 Sulla sabbia portata via dai turisti sui traghetti ci sono solo stime, ma visti gli scarsi controlli, la difficoltà a farli e la facilità di stivarne nei bagagliai delle auto può essere decine di volte di più rispetto ai «furti» in aereo

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 ??  ?? I sacchetti Il materiale consegnato da Angela, la signora di Milano pentita di aver raccolto negli anni 80 una decina di chili di sabbia, e pubblicata dai responsabi­li della pagina Facebook «Sardegna rubata e depredata»
I sacchetti Il materiale consegnato da Angela, la signora di Milano pentita di aver raccolto negli anni 80 una decina di chili di sabbia, e pubblicata dai responsabi­li della pagina Facebook «Sardegna rubata e depredata»
 ??  ?? L’esempio Lorenzo Gurredda ha riportato nel suo luogo di origine, a 40 anni di distanza, la sabbia raccolta da bambino a Is Arutas (Oristano), sulla spiaggia dei «chicchi di riso», così chiamata per i suoi granelli di quarzo
L’esempio Lorenzo Gurredda ha riportato nel suo luogo di origine, a 40 anni di distanza, la sabbia raccolta da bambino a Is Arutas (Oristano), sulla spiaggia dei «chicchi di riso», così chiamata per i suoi granelli di quarzo
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Il messaggio scritto e consegnato da Alessandro lo scorso 28 agosto al Museo Naturalist­ico di Caprera con tanto di sabbia racchiusa in un sacchetto che il turista aveva prelevato 30 anni fa nella spiaggia rosa di Budelli
La lettera Il messaggio scritto e consegnato da Alessandro lo scorso 28 agosto al Museo Naturalist­ico di Caprera con tanto di sabbia racchiusa in un sacchetto che il turista aveva prelevato 30 anni fa nella spiaggia rosa di Budelli

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