Corriere della Sera

DAMIEN HIRST: PERCHÉ SOMIGLIO A MICHELANGE­LO

L’intervista a uno degli autori più quotati al mondo domani su 7. Con oltre 60 pagine dedicate all’arte contempora­nea e alle mostre della stagione

- Gian Luca Bauzano

Sono l’alfa e l’omega delle quotazioni di opere d’arte dalle firme illustri: la più «economica», un nudo di Modigliani battuto da Christie’s a soli 170,4 milioni di dollari; stessa location, ma questa volta di milioni di dollari ce ne sono voluti 450,3, per la vendita due anni fa del Salvator Mundi attribuito a Leonardo. L’arte oggi però è anche immagine fotografic­a. Scatti da migliaia di euro venduti in galleria, capaci di infondere speranza. Sono quelli della fotografa iraniana Gohar Dashti: nata nel 1980, l’anno in cui scoppia la guerra con l’iraq, immagina e ricostruis­ce la vittoria di piante e fiori (li ha ripiantuma­ti realmente e personalme­nte), nelle case borghesi di Teheran abbandonat­e durante il conflitto e poi da lei fotografat­e. Scatti del portfolio curato da Chiara Mariani con cui si aprono le oltre 60 pagine dello Speciale Arte, cuore del nuovo numero di 7 (in uscita domani con il Corriere e in edicola per 7 giorni). Anche la copertina è un racconto d’arte, un ritratto di Damien Hirst. Inglese, 54 anni, tra gli artisti più importanti al mondo, nell’intervista di Francesca Pini, Hirst rivela i differenti aspetti della sua personalit­à di artista e uomo. L’adorazione per Michelange

lo. «Il mio desiderio di fare arte che rifletta il presente. Mi piacerebbe pensare che l’arte che faccio sia come quella che gli artisti del passato come Michelange­lo farebbero oggi». Ma anche la sua passione per il rosso:«mi rende felice»; la scelta di rifiutare perentoria­mente un’eventuale nomina a baronetto da The Queen: «Non entrerei a far parte di quel club. Perché realmente non ti viene concesso». E se le sue debolezze sono il biliardo e la cucina italiana: «Mi piace cucinare e la pasta, ma solo quella corta. Mi cimento con le pappardell­e al ragù». Svela come vorrebbe la sua tomba: «Potrei metterci la scultura di un pollo arrosto in marmo o bronzo. Con un congegno che facesse il verso della gallina».

Della patria di Hirst, il Regno Unito e del suo mito, Michelange­lo trattano altri servizi. Da Londra Luigi Ippolito racconta della «rivoluzion­e silenziosa a Myfair, il quartiere sinonimo del collezioni­smo più esclusivo», con l’apertura, in occasione di Frieze, rassegna annuale di arte contempora­nea, di Boogie Wall, la prima galleria dedicata ad artiste donne emergenti. Mentre Roberta Scorranese racconta del fenomeno «street art» senza volto made in Bristol: Banksy, il suo Devolved Parliament battuto (Sotheby’s) per circa 10 milioni di sterline.

Focus Michelange­lo, o meglio il suo David e la sua «spasimante». In esclusiva per 7 Eleonora Pucci parla a Claudio Bozza, del suo appuntamen­to notturno, ogni due mesi, nella Galleria dell’accademia di Firenze a 6,83 metri di altezza, vis a vis con l’uomo in marmo di «soli» 515 anni. «Un’opera delicata, più di una persona in carne e ossa. Tengo più alla sua cura che a quella di me stessa».

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 ??  ?? Damien Hirst, nato a Bristol 54 anni fa, è il protagonis­ta della copertina del 7 in edicola da domani con il Corriere. La sua intervista è il piatto forte di uno speciale di oltre 60 pagine sull’arte con, tra gli altri, un servizio su Banksy (a sinistra)
Damien Hirst, nato a Bristol 54 anni fa, è il protagonis­ta della copertina del 7 in edicola da domani con il Corriere. La sua intervista è il piatto forte di uno speciale di oltre 60 pagine sull’arte con, tra gli altri, un servizio su Banksy (a sinistra)

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