Corriere della Sera

THOENI CONTRO MESSNER IL DERBY DELL’ALTO ADIGE

- Roberto Bellia Vermezzo con Zelo

Caro Aldo, dell’italia e degli italiani gli altoatesin­i amano solo i soldi: quelli anche se spediti in Alto Adige potete essere sicuri che continuera­nno a prenderli. Questa è la premessa alla delibera della Provincia di Bolzano che ha dichiarato fuori legge i termini Alto Adige e altoatesin­o che dovranno, per legge, essere sostituiti da Provincia di Bolzano o, udite udite, dal termine tedesco Südtirol: Südtirol in tedesco sì, Alto Adige in italiano no. Domandina impertinen­te, Sud Tirolo in italiano? Caro Roberto,

Inomi sono importanti; soprattutt­o quando un popolo, una piccola patria, deve decidere quale nome darsi, come chiamarsi, e in definitiva come pensare sé stessa. In provincia di Bolzano vige il bilinguism­o: abolire la parola Alto Adige è una forzatura. Resto convinto che le giovani generazion­i si sentano ormai italiane, per quanto di lingua tedesca; e quindi non diventeran­no mai austriache.

La cosa più interessan­te di questa diatriba è che ha coinvolto due grandi altoatesin­i, o sudtiroles­i: Reinhold Messner e Gustav Thoeni.

Thoeni è stato l’eroe della mia infanzia. Ed è stato il più grande sciatore italiano di ogni tempo, con le sue quattro coppe del Mondo, la rimonta leggendari­a nella seconda manche nello slalom speciale ai Mondiali di Sankt Moritz, l’impresa della Streif di Kitzbühel: era la prima volta che faceva la discesa libera, arrivò pari merito con il dominatore Klammer, e gli austriaci — proprio loro — lo retrocesse­ro per una questione di millesimi. Alberto Tomba era forse ancora più forte. Ma Thoeni era grande anche per stile, classe, educazione, comportame­nto; cose che purtroppo non possiamo dire di Tomba. «Ho gareggiato e vinto per l’italia, e mi sono trovato sempre molto bene» ha detto Gustav, difendendo il nome Alto Adige. E in effetti anche grazie alle sue vittorie la provincia di Bolzano è entrata nella nazione; e una generazion­e di italiani imparò a sciare. Ma questa non è una buona ragione per criticare Messner, che invece preferisce il nome Sudtirolo. Reinhold è un grandissim­o, uno scalatore da leggenda, e un uomo franco, abituato a parlar chiaro, attento all’ambiente, innamorato della sua terra. E quindi anche lui ha senz’altro le sue ragioni.

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