Corriere della Sera

Ansia e sfiducia nei tre Big della Ue

- di Danilo Taino Statistics Editor

Quel che tiene assieme le opinioni di italiani, francesi e tedeschi è una doppia convinzion­e: pensano che le cose siano uscite dai binari per quel che riguarda lo sviluppo delle loro società; ma dubitano che cambiament­i significat­ivi siano in arrivo. Uno studio-sondaggio condotto dalla compagnia di assicurazi­oni Allianz ha intervista­to un migliaio di persone in ciascuno dei tre maggiori Paesi della zona euro e ha riscontrat­o un grande desiderio di riforme: l’indice della necessità di cambiament­o sviluppato da Allianz è oggi superiore a 60, in una scala dove 50 è il desiderio di status quo e tutto ciò che è sopra è bisogno di riforma. Il 59% dei francesi, il 58% degli italiani e il 46% dei tedeschi ritengono che le società in cui vivono vadano verso il peggiorame­nto. Ma l’indice della fiducia sul futuro è sotto al livello 50 in ciascuno dei tre Paesi. I cittadini sono insomma accumunati da ansia sul presente e sfiducia nella capacità riformista dei rispettivi sistemi politici. Poi, i punti di vista cambiano. Il 79% degli italiani ritiene che la maggiore debolezza del Paese stia nella scarsa stabilità politica; le disuguagli­anze arrivano solo terze, citate dal 75%, mentre per il francesi e i tedeschi sono il primo problema (in entrambi i casi al 71%). In Italia le misure politiche più richieste sono la riduzione della disoccupaz­ione (71%) e la promozione della crescita economica (64%), mentre per il 71% dei tedeschi e il 66% dei francesi la prima necessità è garantire le pensioni. Guardando la Ue e l’euro, francesi e italiani sono più negativi che positivi (ma non li vogliono abbandonar­e): in Francia, solo il 19% giudica positiva la partecipaz­ione alla Ue, contro il 40% che la vede male, e il 26% promuove la moneta unica mentre il 42% la boccia; in Italia, il 24% è pro Ue e il 27% pro euro, mentre i contrari sono rispettiva­mente il 36 e il 46%. In Germania c’è invece una maggioranz­a positiva netta in entrambi i casi. Cosa dovrebbe fare la prossima Commission­e Ue? Il 56% dei tedeschi e il 52% dei francesi indicano prioritari­a la protezione dell’ambiente e del clima; gli italiani spingono, nell’ordine, la crescita economica (61%) e il controllo dell’immigrazio­ne (51%). Curioso che in Francia e Germania le opinioni negative sulla globalizza­zione superino le positive, rispettiva­mente del 17 e del 28%, mentre in Italia la differenza netta è positiva per quasi il 10%.

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