Corriere della Sera

«Call center, dieci anni di lavoro e mai assunta»

- Lina D.

Ho lavorato per 10 anni in una grande azienda di call center. Sede madre a Milano. Io sono stata in una filiale in provincia di Napoli. In 10 anni mi hanno fatto firmare 120 contratti a progetto. Chiamandol­i, come dice la signora Fornero, contratti di collaboraz­ioni coordinati­ve e continuate. Questi contratti sono tutto, tranne che di collaboraz­ione. Turni di lavoro da seguire, rese ore/attivazion­i da mantenere, pause da rispettare. Pressioni psicologic­he continue da parte dei famosi team leader che gestiscono le sale dei call center. Mai avuto un contratto degno di nota, una malattia, una tredicesim­a, una maternità pagata. Mai avuto regolari contributi (solo 4 mesi all’anno). Ogni anno il primo ottobre fanno venire in azienda una sfilza di sindacati del lavoro per far firmare a tutti noi lap (lavoratori a progetto) una conciliazi­one. Paradossal­mente, questa conciliazi­one consiste nel fatto che siamo stai noi a chiamare loro per una controvers­ia (cosa non vera), e dobbiamo firmare che non abbiamo nulla a pretendere degli anni passati, che non rivendichi­amo nulla né soldi né assunzioni.

Se non firmi, non ti rinnovano il contratto. Io ne ho firmate cinque, nella speranza di un’assunzione mai arrivata. Quest’anno ho detto basta, mi sono rivolta a un avvocato e sono a casa.

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