Dai tormentoni pop a Puccini, le piroette dell’ex Gazosa
La rima non era delle più complicate, ma va anche detto che quando mezza Italia canticchiava la sua «www.mipiacitu», Federico Paciotti aveva 13 anni. Certo, dal tormentone a Puccini c’è una discreta differenza, così come dalla lirica al rock. Eppure lui, che oggi di anni ne ha 32, è riuscito in tutte queste molteplici piroette musicali, diventando tenore e chitarrista rock. Il più delle volte, contemporaneamente. Facendosi interprete di uno stile tutto suo che lo ha portato fino in Corea, al fianco della soprano superstar Sumi Jo, che lo ha voluto nella sua tournée.
«La mia storia con la musica iniziata molto presto, quando avevo 5 anni — racconta Paciotti —. Già lì avevo un amore doppio: per la lirica e per il rock. Con mia nonna ascoltavo l’opera, con mio padre il rock e si è formata così in me un’anima divisa in due». Frequentando con il papà un negozio di strumenti musicali, assieme alla sorella Valentina(che già suonava le tastiere) conosce Jessica Morlacchi e, dopo poco, Vincenzo Siani. Bambini — avevano 11 anni — uniti da una passione comune, che da quel momento anziché incontrarsi per giocare lo fanno per suonare. «I Gazosa sono nati così. Un autore della Disney, qualche tempo dopo, ci notò in una delle nostre prove in studio e ci fece partecipare a un programma: da lì sono arrivate le selezioni per Sanremo che nel 2001 abbiamo vinto nella sezione Nuove proposte con “Stai con me (Forever)”. Siamo stati i vincitori più giovani di sempre: più di Gigliola Cinquetti; avevamo 13 anni».
La botta di popolarità è stata inaspettata e disarmante: «Per due o tre anni abbiamo avuto una esposizione mediatica pazzesca. Venivano a sentirci cantare anche 30, 40 mila persone. Era assurdo, uscivamo sul palco e partiva il boato, la gente cantava i nostri ritornelli... ci aveva chiamato perfino il Papa per esibirci a San Pietro». La loro infanzia era stata di fatto sconvolta: «Non potevamo frequentare più la scuola, avevamo degli insegnanti privati. Se uscivamo la gente ci fermava... quando il progetto dei Gazosa si è esaurito mi è dispiaciuto, perché eravamo diventati quattro fratelli, ancora oggi ci sentiamo sempre».
Archiviati i tormentoni, Paciotti ha deciso di concentrarsi sul canto lirico, laureandosi al Conservatorio Santa Cecilia. Da allora ha continuato collaborando con artisti come Ramón Vargas e Carly Paoli, oltre a Sumi Jo. Ora è il suo turno: «Sì, sto lavorando a un mio nuovo album proprio in questo periodo. Ci saranno delle arie napoletane e d’opera rivisitate e degli inediti scritti da me».