Morire in discoteca a 19 anni
Firenze, aveva 19 anni. L’ipotesi di un mix alcol e droga. Il locale fu chiuso per spaccio
Erika, 19 anni, livornese, è morta in una discoteca a Sovigliana di Vinci (Firenze). Forse un miscuglio di alcol e droga.
FIRENZE Trafitti dalle luci psichedeliche e sopraffatti dai decibel della musica techno sparati al massimo, gli amici non hanno capito subito che Erika stava morendo. L’hanno vista traballare, poi appoggiarsi le mani alla testa e infine sprofondare su una delle poltroncine della discoteca. Sembrava un malore passeggero e invece poco dopo la ragazza ha iniziato a respirare a fatica e poi a rantolare.
Quando sono arrivati medico e infermieri della Misericordia il cuore della ragazzina batteva all’impazzata e la sua mente era ormai assente. Per un’ora hanno tentato di rianimarla ma non è servito a niente. Alle 4.30 Erika Lucchesi, 19 anni compiuti ad agosto, studentessa livornese, è morta. Ad ucciderla, sospettano gli investigatori, un cocktail di droga ed alcol. Anche se solo l’autopsia, che sarà eseguita oggi o domani, darà certezze su questa morte crudele e inattesa, pare che i carabinieri abbiano acquisito testimonianze e probabilmente anche immagini dalle telecamere di sorveglianza, che confermerebbero l’ipotesi della presenza di uno spacciatore. Che, come confermato dalle testimonianze di alcuni amici della vittima, le avrebbero venduto droga sintetica. Ipotesi investigative, naturalmente. Perché Erika non risulta segnalata come consumatrice di stupefacenti, non ha mai avuto problemi con la giustizia e anche i genitori hanno dichiarato di non aver mai avuto sospetti.
È accaduto all’alba di ieri mattina nella discoteca Mind Club di Sovigliana, una frazione di Vinci (Firenze). Il locale, dopo una chiusura avvenuta tempo fa per problemi di spaccio e irregolarità nella capienza e nei dispositivi di sicurezza, aveva organizzato una notte dedicata al «re-opening party» in ricordo del Jaiss, il vecchio nome del locale techno che negli anni Ottanta e Novanta divenne tra i più famosi della Toscana. Anch’esso fu travolto da episodi di spaccio e irregolarità sulla sicurezza.
Erika era partita da Livorno sabato sera in auto con cinque amici. Durante il party, raccontano alcuni testimoni, avrebbe bevuto molto e forse assunto droga sintetica. Ha iniziato a ballare nella bolgia della grande sala con oltre settecento ragazzi. Intorno alle 3.30 i primi malori. «Mi gira la testa c’è troppa confusione», avrebbe detto a un’amica. Poi si sarebbe seduta per un po’ per tornare a ballare dieci minuti dopo. Infine l’ultima crisi, quella fatale. Con il respiro che è diventato sempre più affannoso e il cuore che sembrava scoppiarle.
A dare l’allarme sono stati gli amici. «Erika, sveglia, come stai?», le hanno gridato. Poi hanno avvertito gli uomini della sicurezza. La musica si è fermata, le luci stroboscopiche sono state spente e nel locale il suono della sirena del 118 è arrivato come una tragica premonizione. Quando medico e infermieri sono arrivati le condizioni della ragazza erano così gravi che non sono riusciti neppure a trasportarla sull’ambulanza. Hanno cercato di rianimarla per un tempo infinito davanti agli amici in lacrime. La morte è sopraggiunta alle 4.30. La madre è arrivata due ore dopo e ha accusato un malore.
I carabinieri del reparto operativo di Firenze, diretto dal colonnello Carmine Rosciano, hanno ascoltato i testimoni, sequestrato il locale e iniziato le indagini coordinate dal sostituto procuratore Fabio Di Vizio.
C’è un certo ottimismo tra gli investigatori e non si esclude che nelle prossime ore possa essere individuato uno spacciatore che ha venduto droga davanti o dentro la discoteca. Droga che ha comprato anche Erika? Sarà l’autopsia a raccontare l’ultima verità.