Blunt: finalmente un album onesto per le persone che amo
Un tuffo nel mare gelido chiudeva il video di You’re Beautiful, ballad malinconica che ha reso celebre James Blunt in tutto il mondo. E con lui che riemerge dall’acqua si apre il video di Cold, primo singolo estratto dal nuovo disco Once Upon a Mind.
Il legame narrativo con la hit del 2005 non è casuale, conferma il cantautore britannico: «Per 14 anni sono stato un po’ perso nel mare per davvero. Il successo del mio primo album Back to Bedlam è stato incredibile, ma mi ha anche portato una forte tensione mediatica e mi ha reso difficile essere onesto nelle canzoni». Essere percepito «come il ragazzo romantico di You’re Beautiful» è stato per certi versi una gabbia, spiega Blunt, che ha sempre ammesso di non amare molto quel brano: «Io non sono l’ubriaco che in metro stalkerizza una ragazza, perché è di quello che il pezzo parla».
Ci ha fatto dell’autoironia, con lo humor tagliente che l’ha reso una star da oltre 1,8 milioni di follower su Twitter («Sul web la gente è cattiva e senza compassione. I social sono un posto orribile e negativo, mentre nella vita reale le persone sorridono e salutano») scrivendo nella sua bio «sono la prova che basta avere una sola buona canzone». Per il nuovo lavoro, in uscita il 25 ottobre, ha deciso di tornare serio: «Questo disco è onesto, molto personale, anche egoista. Negli ultimi tempi sono successe delle cose che mi hanno riportato a scrivere per necessità e non per il pubblico. Se la vita va bene è difficile trovare ispirazioni profonde».
Così la malattia del padre (in attesa di trapianto di rene), a cui accenna trattenendo male le lacrime, ha ispirato Monsters: «Quando ero piccolo lui scacciava i miei mostri immaginari, adesso tocca a me mandarli via. È come se fosse il mio turno di fargli da padre». La solitudine e la lontananza dalla moglie durante i lunghi tour sono al centro di Cold. Spronare i due figli (di cui non ha mai diffuso i nomi) a essere «meglio di chi è venuto prima» è l’invito di The Greatest. E gli 11 brani di questo album, con cui verrà in tour in Italia a marzo 2020 (il 25 a Milano, il 27 a Padova e il 28 a Roma), «sono un regalo alle persone che amo. Non sono a mio agio con la fama e non ho mai parlato della mia famiglia prima. Spero di non pentirmene».
Per l’ex militare Blunt, 45 anni, le popstar non meritano tanta celebrità: «È bizzarro che ci vengano poste delle domande come se sapessimo le cose meglio degli altri. Le persone importanti sono i medici o gli insegnanti. Io ho solo scritto una canzone da tre minuti».