Cagliari e Parma sempre più su, Spal e Genoa sprofondano
Sardi trascinati da Nainggolan in zona Europa. Andreazzoli alla quinta sconfitta: rischio esonero
Ci sono due squadre che volano a quote ben superiori alla rotta tracciata — si chiamano Cagliari, addirittura in posizione europea, e Parma, agganciata la Lazio — mentre altre due sono già al mayday. La Spal si arrende a un gigantesco Nainggolan che gioca, segna («Dedico il gol a mia moglie Claudia, è un momento particolare per lei»), dispensa spettacolo e assist e annuncia un possibile futuro definitivo al Cagliari: «Tornare qui è stata una scelta felice, mi hanno riaccolto come un figlio adottivo». Neppure lui crede ai suoi occhi quando la sua conclusione violenta da fuori area si infila all’incrocio della porta di Berisha. A metà ripresa ci pensa Faragò, fuori da sei mesi per l’infortunio all’anca, a chiudere la partita sul 2-0.
Addirittura rovinosa la sconfitta del Genoa al Tardini, con la panchina di Andreazzoli già sgombra per il successore (Ballardini? Nicola? Thiago Motta? Gattuso? Guidolin? Carrera? Di Biagio?): una tripletta di Cornelius più le reti di Kucka e Kuluseski rendono risibile la rete di Pinamonti perché il 5-1 finale, la quinta sconfitta stagionale, la terza di fila e i 20 gol subiti sono molto più di un campanello d’allarme per il Genoa, davanti solo — ma per quanto? — all’altra ligure che chiude la fila. «Tutti abbiamo commesso errori, anch’io», ammette Aurelio Andreazzoli con tono funesto e vagamente polemico. «Forse si erano create aspettative eccessive in estate». Per D’aversa («Pensiamo già alla prossima partita con l’inter») e i suoi crociati solo sorrisi, tranne una leggera smorfia per l’ennesimo infortunio a Inglese — distorsione alla caviglia, escluse fratture — ma il danese Cornelius è stato ben più di un sostituto.