Valentino scivola sulla voglia di riscatto, ora serve la svolta
Motogp, il campione del mondo Marquez centra il decimo successo stagionale. Solo Quartararo regge
È finita male la voglia di riscatto di Valentino Rossi. O almeno ha segnato una sconsolata battuta d’arresto. Il Dottore è scivolato al ventunesimo giro di un Gran premio che l’ha visto lottare, fino a quel momento, per la decima posizione. Situazione frustrante, considerate le premesse («in queste gare dovremo inventarci qualcosa») e la volontà di ribaltare una situazione diventata insopportabile.
Nonostante il terzo erroraccio dell’anno (dopo Mugello e Assen), il 46 è tutt’altro che rassegnato, ma il momento non sembra mostrare vie d’uscita. «Il passo non era malissimo — ha spiegato Valentino —, ma perdevo in accelerazione e non ero abbastanza veloce». Servono contromisure radicali, per le quali bisognerà forse attendere la prossima stagione: moto nuova e box rinnovato (via Galbusera, l’attuale capo tecnico, dentro Munoz in arrivo dalla Moto 2). Una scossa decisa alla squadra, insomma, e una riflessione profonda perché il campionato venturo sarà decisivo per la sua carriera.
Contro un Marquez che macina vittorie e frantuma un record dopo l’altro (decimo successo stagionale, sedici gare in testa), e per niente appagato dal titolo, servirà più di una piccola correzione allo stile di guida. Il neo iridato ha impartito l’ennesima lezione a vecchi e giovani avversari. Scattato come un fulmine alla partenza, il 93 ha messo più di un secondo tra sé e il giovane Quartararo, appena proclamato rookie of the year, debuttante dell’anno. Poi ha gestito, fino al traguardo, tagliato con l’ultima goccia di benzina rimasta nel serbatoio. Inarrestabile. Dovizioso che l’anno scorso gli contese la vittoria fino al penultimo giro, è salito sul terzo gradino dopo un lungo inseguimento a Viñales. Quest’ultimo, tre podi in quattro gare ma quarto in Giappone, non riesce ancora a impensierire il fenomeno di Cervera. Ottime prove, ma gare di rincorsa, spesso condizionate da pessime partenze.
Le Ducati hanno perso il vantaggio tecnico che conservavano sulla Honda di Marquez e sulle Yamaha, cresciute globalmente, ma in debito di risultati (una sola vittoria finora, in Olanda, firmata da Viñales). Resta la speranza Quartararo, l’anti Marquez designato per il 2020. Ma El Diablo, costantemente il più veloce dei «terrestri», deve prima battere il «marziano», almeno una volta, per confermare l’investitura.