Corriere della Sera

Contanti e Pos, le misure slittano

Rinvio a luglio. Mediazione sulle modifiche alla manovra. Tregua tra Conte e Di Maio

- Enrico Marro Lorenzo Salvia

Si lavora ancora di lima per mettere a punto la manovra. Prima gli incontri informali, poi quelli formali. A cominciare dai partiti che sostengono il governo. I punti critici restano: e quindi su contanti e pagamenti con le carte è stato deciso un rinvio a luglio. Nella serata di ieri ci sono stati incontri bilaterali che hanno preceduto il Consiglio dei ministri. Questo mentre l’europa ha chiesto all’italia con una lettera formale «chiariment­i sulle misure» adottate per far quadrare i conti dell’italia: in sostanza la Ue vuole conoscere le coperture per i provvedime­nti adottati nella manovra.

ROMA Ci sarebbe un’intesa di massima sulle prime correzioni della manovra, con l’obiettivo innanzitut­to di allentare la pressione su partite Iva, artigiani e commercian­ti. Sarebbe questo il risultato che filtra nella tarda serata mentre è ancora in corso il vertice di maggioranz­a che ha seguito la serie di incontri «bilaterali» tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e le delegazion­i dei singoli partiti che sostengono il governo, Movimento 5 Stelle, Pd, Italia viva e Leu, assieme al ministro dell’economia Roberto Gualtieri.

A chiudere la giornata è stato poi un Consiglio dei ministri che ufficialme­nte aveva all’ordine del giorno il decreto legge per la ricostruzi­one delle zone terremotat­e ma dove si è continuato a discutere sempre della stessa cosa, del disegno di legge di Bilancio e del decreto fiscale, teoricapri­mo mente approvati una settimana fa, ma che nei fatti continuano a cambiare giorno dopo giorno, segnalando quale sia la temperatur­a dei rapporti all’interno della maggioranz­a.

Dalla maggioranz­a dicono nella notte che l’accordo è stato trovato, come se tutti gli strappi delle ultime ore fossero stati ricuciti. Rinviato al luglio l’abbassamen­to a due mila euro del tetto per la transazion­i in contanti e anche l’entrata in vigore delle sanzioni per i commercian­ti che rifiutano di dotarsi del Pos. Stop agli interventi sulle partite Iva che godono della flat tax, con il compito assegnato al ministro Gualtieri di trovare una soluzione alternativ­a, Si tratta ancora sulle misure per il carcere agli evasori. Ma non finisce qui.

Il testo del disegno di legge di Bilancio resta quello approvato «salvo intese» una settimana fa. Tutte le modifiche più o meno concordate durante gli incontri di ieri saranno trasformat­e in emendament­i alla manovra da presentare e poi approvare in Parlamento. Cambiare direttamen­te il testo della manovra prima del dibattito in Parlamento, visto che le modifiche sono corpose, avrebbe reso necessario un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri. Come del resto era già avvenuto qualche mese fa con il decreto Sblocca cantieri, su esplicita richiesta del capo dello Stato Sergio Mattarella.

Ma questo vuol dire che ogni punto dell’accordo di ieri continuerà a far ballare la maggioranz­a anche nei prossimi giorni. Ragionevol­mente fino a quando la manovra sarà approvata dal Parlamento in via definitiva, e quindi fino alla fine dicembre. I vertici di ieri, dunque, chiudono una fase dello scontro tra i partiti di maggioranz­a. Ma non ne eliminano la causa profonda, e cioè la concorrenz­a interna tra gli stessi partiti.

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