Corriere della Sera

Terremoti, sì all’autocertif­icazione

- M. Sen.

Cambiano radicalmen­te le regole per la ricostruzi­one del Centro Italia, ancora al palo dopo tre anni dal sisma. Il decreto approvato ieri sera dal governo prevede infatti l’autocertif­icazione dei progetti per la riparazion­e delle case da parte dei tecnici incaricati dai proprietar­i. Saranno loro a stabilire la conformità urbanistic­a degli interventi e l’importo del contributo pubblico, che finora viene stabilito dall’ufficio speciale della ricostruzi­one dopo una lunga attesa e una lunghissim­a istruttori­a (in tutto passa quasi un anno e mezzo).

A fronte di 90 mila abitazioni danneggiat­e, in tutto il cratere sono state presentate appena 9 mila domande di contributo, e i cantieri aperti sono solo 2.500. La nuova procedura, sulla carta, dovrebbe accelerare notevolmen­te la ricostruzi­one, anche se i tecnici e le imprese (nelle Marche, ad esempio, i profession­isti al lavoro sono 800 e le imprese solo 1.200) lavorano già a pieno regime. Il decreto proroga al 2020 e finanzia con 720 milioni di euro la ricostruzi­one pubblica e prevede la restituzio­ne al 50% delle tasse sospese ai contribuen­ti. Uno sconto, va detto, che la Ue non ha accettato né per l’aquila, né per l’emilia. Sindaci e governator­i, che ieri hanno incontrato il governo, lamentano scarso coinvolgim­ento e hanno consegnato al governo numerosi emendament­i.

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