Corriere della Sera

La Ue chiede chiariment­i al governo

La lettera sulla manovra. Entro domani la risposta di Gualtieri. Il debito 2018 è salito al 134,8%

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

Le solite lettere ai Paesi con conti pubblici in difficoltà danno inizio al confronto tecnico della Commission­e europea con il ministero dell’economia sul documento programmat­ico di bilancio per il 2020. Il vicepresid­ente popolare lettone dell’istituzion­e di Bruxelles Valdis Dombrovski­s, dopo aver ricevuto la bozza da Roma il 15 ottobre scorso, aveva già indicato «l’italia tra quei Paesi a cui chiederemo chiariment­i aggiuntivi». I numeri del governo M5S-PD non sono molto diversi da quelli del precedente esecutivo M5s-lega, che aveva ricevuto duri richiami da Dombrovski­s e dal commissari­o Ue socialista francese Pierre Moscovici per il maxi debito e il peggiorame­nto del saldo struttural­e. Questi problemi restano. Eurostat ieri ha indicato il debito, salito al 134,8% del Pil nel 2018 (134,1% nel 2017), e il deficit, sceso al 2,2% del Pil (2,4% l’anno prima).

A Roma si sono però mostrati tranquilli e pronti a fornire i chiariment­i richiesti con la lettera già entro domani. Lo aveva anticipato il premier Giuseppe Conte al summit Ue della settimana scorsa, facendo intuire un contesto favorevole per l’italia nel livello politico dei governi, che decide sui bilanci naziocompo­nente nali dopo aver ricevuto le valutazion­i tecniche della Commission­e. «I chiariment­i li daremo tutti — aveva detto Conte —. Siamo molto sereni e sicuri». Ad aiutare c’è la Pd del governo, che fa parte — tramite gli eurosocial­isti — della maggioranz­a in Europa (con popolari e liberali) impegnata a frenare il rallentame­nto della crescita con politiche espansive e flessibili­tà di bilancio. In più il M5S, tramite i voti dei suoi eurodeputa­ti, è stato decisivo per far passare nell’europarlam­ento la presidente designata della Commission­e europea, la popolare tedesca Ursula von der Leyen, che ora ha bisogno degli stessi consensi per far approvare tutta la sua squadra (con Dombrovski­s ancora vicepresid­ente e Paolo Gentiloni del Pd al posto di Moscovici) dopo la bocciatura di tre suoi commissari.

Dal ministero dell’economia di Roberto Gualtieri fanno trapelare fiducia anche nel confronto tecnico con Bruxelles. Sono convinti che «non sono in discussion­e nè l’impianto, né i saldi della manovra» e si dicono pronti a spiegare «alcune misure di copertura», tra cui il recupero dell’evasione fiscale. Confidano

Le coperture

Il ministero del Tesoro si dice pronto a spiegare «alcune misure di copertura»

Le previsioni

Le informazio­ni di Roma saranno usate nelle previsioni attese per il 7 novembre

di giustifica­re le deviazioni sul debito e sul saldo struttural­e con più flessibili­tà di spesa per gli investimen­ti contro il dissesto idrogeolog­ico.

Le risposte di Gualtieri dovrebbero essere usate dalla Commission­e nelle previsioni economiche attese il 7 novembre e nella valutazion­e tecnica prevista il 20 novembre, prima di passare la bozza di bilancio al livello decisional­e dei ministri finanziari dell’eurogruppo/ecofin, dove sembrano più attenti alla stabilità del governo di Roma che alle deviazioni da «zero virgola».

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