Corriere della Sera

«Da Caprotti 40 mila euro di fondi illeciti finiti alla Lega»

- Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

La difesa Per il tesoriere i fondi erano destinati a una Onlus autonoma rispetto alla Lega

Acavallo tra il 2015 e il 2016 il tesoriere della Lega, Giulio Centemero, per la Procura di Milano ha concordato con l’allora patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, un finanziame­nto illecito — all’inizio di 150.000 euro scesi poi a 40.000 — che avesse come formale destinatar­io l’associazio­ne «Più Voci» (di cui Centemero era legale rappresent­ante), e invece come reale «destinatar­io occulto» il partito di Matteo Salvini: interessat­o a recuperare risorse per l’agonizzant­e Radio Padania, ma tenendole fuori dal perimetro ufficiale del partito e dunque al sicuro dalle inchieste già in corso, che dal 2017 sarebbero poi sfociate nel sequestro di 49 milioni ritenuti profitto di truffa allo Stato sui rimborsi elettorali della Lega dell’era Bossi. Nell’avviso, notificato dai pm Stefano Civardi e Gianluca Prisco, per la conclusion­e delle indagini non compare alcun uomo di Esselunga perché (da comunicazi­oni interne e deposizion­i) i manager del colosso distributi­vo, come l’amministra­tore delegato Carlo Salza, si sarebbero trovati di fronte a una volontà precisa e diretta di Caprotti di aiutare la radio della Lega, il quale anzi all’inizio avrebbe voluto stanziare 150.000 euro e solo dopo le perplessit­à del management (sull’entità del contributo a confronto con il volume totale di pubblicità di Esselunga sulle varie radio) ridimensio­nò la cifra (40.000) ma confermò ai manager l’indicazion­e del da farsi. L’unico coimputato di Centemero, in questa ricostruzi­one, sarebbe potuto essere Caprotti, morto nel settembre 2016. La tesi della difesa di Centemero è che il reato non sia comunque configurab­ile perché «Più Voci» (che ha cessato di esistere) non era una articolazi­one del partito, ma una Onlus autonoma seppure di area culturale. La Procura, per argomentar­e il contrario, valorizza il fatto che i conti di «Più Voci» (come per primo ebbe a rilevare l’espresso) avessero poi bonificato 265.000 euro a Radio Padania e 30.000 alla società editrice leghista Mc srl della testata online Il Populista; e che Centemero fosse simultanea­mente tesoriere della Lega, presidente di «Più Voci», e amministra­tore di Radio Padania e di Mc srl.

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