Corriere della Sera

CR7 Sarri vuol dire fiducia

Ronaldo incorona il suo allenatore: «Con lui giochiamo più all’attacco» Contro il Lokomotiv ricomincia la corsa Champions: «Vinciamo tutto»

- DAL NOSTRO INVIATO

TORINO È quasi riduttivo dire che nello sguardo di Maurizio Sarri, seduto per la prima volta in pubblico accanto a Cristiano Ronaldo, c’è ammirazion­e. Mentre il portoghese alzava con il Real Madrid la seconda delle sue cinque Champions, il tecnico aveva appena centrato la sua prima promozione in A con l’empoli. Da allora sono passati poco più di cinque anni e Sarri, con le sue idee e con il suo calcio, ha conquistat­o anche Ronaldo: «Con lui stiamo giocando un calcio differente rispetto al passato — sottolinea il portoghese 364 giorni dopo la sua ultima conferenza con la Juve — la squadra sta facendo meglio. Siamo più all’attacco, con posizioni più precise. Il mio ruolo mi sembra simile, forse con un po’ più di libertà».

Sarri incassa i compliment­i («È chiaro che fanno piacere») e definisce il suo campione «contagioso per noi che gli stiamo attorno, perché la sua differenza è nella testa e nella capacità di darsi obiettivi continuame­nte, senza essere mai contento di quello che ha ottenuto». Del resto il manifesto programmat­ico della nuova Juve sta tutto nel semplice gesto di Ronaldo fatto con la mano chiusa: «Ce la siamo fatta sotto» mimò ai compagni subito dopo l’eliminazio­ne ai quarti con l’ajax. La mano agitata davanti ai tifosi dell’atletico Madrid, dopo aver sfiorato il gol del 3-2 a settembre, aveva invece il significat­o opposto. Adesso è la Juve che può mettere paura alla Champions: «Se vedete le partite, notate che la squadra è più fiduciosa, creiamo più occasioni, teniamo di più la palla — spiega Cristiano in inglese —. Abbiamo fatto un bel lavoro l’anno scorso, ma stiamo migliorand­o e sono felice di questi cambiament­i. Magari non segniamo quanto vogliamo, ma creiamo tanto».

Qui Ronaldo sorride, assieme a Sarri. Perché in effetti mister 701 gol, fra traverse, portieri in stato di grazia e un po’ di precipitaz­ione, ha una media realizzati­va in rapporto ai tiri effettuati un po’ bassa per lui, che segna ogni 10 tiri in Italia e ogni 8 in Europa. Il traguardo personale del record di gol e anche il difficile obiettivo del Pallone d’oro però sono secondari di fronte all’impresa che attende Cristiano, ovvero provare a riportare la Champions a Torino, 24 anni dopo. E anche rispetto alla domanda sul suo contratto quadrienna­le alla Juve:

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 ??  ?? Sul campo Maurizio Sarri, 60 anni (Getty Images)
Sul campo Maurizio Sarri, 60 anni (Getty Images)
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