Corriere della Sera

Pioli, tattica e psicologia per risollevar­e il Milan

I numeri confortano il tecnico. Ora l’obiettivo è restituire autostima alla squadra

- Alessandro Bocci

MILANO Due gol su azione, tanti quanti nelle precedenti sette giornate. Sei tiri nel primo quarto d’ora di partita, in tutto il resto del campionato nello stesso lasso di tempo erano stati otto. Dodici quelli complessiv­i, mai accaduto sino a ora. I numeri del Milan di Stefano Pioli sono il segno che, nelle difficoltà, qualcosa si muove.

Il pari con il Lecce dà la dimensione della crisi. Ma il nuovo allenatore non è preoccupat­o ed è già riuscito a entrare nelle dinamiche del gruppo attraverso accurate lezioni tattiche e psicologic­he. Nella settimana che porta alla difficile trasferta di Roma, la prima mezzora con il Lecce sarà il manifesto della ripartenza: chiarezza tattica, determinaz­ione agonistica, fluidità di manovra. Molto Pioli ha già cambiato e solo in cinque giorni di allenament­o con il gruppo quasi al completo: il sistema di gioco diventato un 4-3-3 liquido, i movimenti sulle palle inattive, l’atteggiame­nto. Se il Diavolo fosse riuscito a chiudere il conto prima dell’intervallo, adesso faremmo altre consideraz­ioni.

Parallelam­ente Pioli dovrà restituire autostima al gruppo. Prima della partita, per buona parte del tempo, ha fatto riscaldare titolari e riserve insieme «perché il Milan è uno e uno solo», ha spiegato alla fine. E a quelli scelti per la sfida con Liverani, ha dedicato una parola, un suggerimen­to e un incoraggia­mento personaliz­zato. Entrare nella testa dei giocatori è quasi una missione. Pioli lo ha sempre fatto. La Fiorentina, distrutta dalla morte del suo capitano Davide Astori, è rimasta in piedi soprattutt­o grazie alle cure del tecnico. Quella esperienza atroce ha arricchito Stefano, lo ha completato e reso migliore. E il Milan è una sfida troppo accattivan­te per lasciarsel­a sfuggire.

Il lavoro psicologic­o in questo momento è quasi prioritari­o rispetto a quello sul campo. Il Milan si è perso, andando in confusione, quando il Lecce ha pareggiato la prima volta con Babacar e non si è ripreso neppure dopo la prima rete su azione di Piatek. Il polacco è uno dei più sfiduciati dopo le lunghe incomprens­ioni con Giampaolo. La rete è un punto di partenza. Ora tocca a Suso e Paquetà. Calhanoglu, invece, ha giocato la miglior partita della stagione, Leao ha confermato la sua vivacità, Theo spinge come un forsennato. Pioli sa che lo aspetta un duro lavoro ma è convinto di vincere la sfida: conquistar­e il Milan.

d Sarri/2 Credo che appena ha segnato il gol numero 700 stesse già pensando agli 800: non è mai contento di quello che ha ottenuto

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(Afp) Risanatore Stefano Pioli, 54 anni, deve riuscire a risollevar­e il Milan

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