Corriere della Sera

La Fiorentina dei giovani perde un’occasione

Viola imprecisi sotto porta, pareggio senza reti a Brescia. Grave infortunio a Dessena

- Brescia Fiorentina 0 0 Serie A Classifica Alessandro Bocci Carlos Passerini Monica Colombo

Niente gol e poche emozioni. Brescia-fiorentina è un bell’incrocio di talento, che però non si vede. Tonali si accende solo all’inizio ma il suo tocco di mano, dopo una giocata sopraffina, cancella con la Var il gol di Ayé. Chiesa corre tanto e a vuoto, rimedia un cartellino giallo per simulazion­e e viene sostituito. Anche Castrovill­i è meno scintillan­te del solito e spreca al 97’ l’occasione più ghiotta della partita. Il risultato è un pareggio noioso. Corini conquista il primo punto in casa. Montella il sesto risultato utile consecutiv­o. Ma per i viola è un’occasione persa. Alla Fiorentina mancano intensità e precisione. Attacca di più, sia nel primo tempo, sia nell’ultimo quarto d’ora, quando al Brescia mancano le forze, però non graffia e quando ci riesce trova sulla sua strada paratutto Joronen, decisivo tre volte.

Ma non ci sono rimpianti. Nella Fiorentina giocare senza centravant­i non paga. Perché se Chiesa non trova il guizzo giusto, stavolta resta in ombra anche Ribéry. Neppure Balotelli accende la serata. Mario, acciaccato a un ginocchio, entra nel secondo tempo, si arrabbia molto con l’arbitro Calvarese e ci prova una volta sola di testa: non è così che riconquist­erà la Nazionale.

La partita comincia con un quarto d’ora di ritardo perché la Fiorentina, prigionier­a del traffico, arriva allo stadio in ritardo. Montella per la sesta volta di fila sceglie la stessa formazione con Chiesa (recuperato) e Ribéry liberi di svariare sul fronte offensivo. Corini porta Balotelli in panchina e il suo sostituto, Ayé, illude il Brescia dopo appena 4’ segnando il gol, favorito dall’assist di Donnarumma e propiziato da una giocata fenomenale di Tonali. Calvarese, dopo essere ricorso alla Var, rigori quest’anno dopo otto giornate: è record europeo e della serie A, influiscon­o le nuove regole sui falli di mano annulla per un tocco di mano dell’azzurro. La Fiorentina gioca cercando di allargare la difesa avversaria, con pazienza e senza forzare la giocata. Manca un po’ di brillantez­za. Joronen non si fa sorprender­e e per due volte spegne le azioni viola parando bene prima su Castrovill­i e poi su Lirola. I ragazzi di Montella cercano di sfruttare la superiorit­à a centrocamp­o, ma Lirola e Dalbert non spingono a sufficienz­a sulle fasce, la regia di Badelj è timida e davanti non ci sono riferiment­i adeguati.

Il Brescia non è lesto nelle ripartenze, così nel secondo tempo Corini prova con la fisicità di Balotelli al posto del cecchino Donnarumma. Mario è nervoso. Dessena, infortunat­o seriamente, esce in lacrime e in barella. Il Brescia risente del grave infortunio del centrocamp­ista e si perde. La Fiorentina, che aveva cominciato la ripresa al piccolo trotto, alza il baricentro. Ma neppure l’ingresso di centravant­i, Vlahovic, cambia l’inerzia della partita. Montella non se la prende: «Dovevamo essere più precisi in area» il parametro della volontarie­tà. Un terzo dei rigori è causato da falli di mano. L’intenzione del Board era ridurre il margine di discrezion­alità dell’arbitro, ma dopo due mesi sembra che l’effetto sia opposto: è aumentata la confusione, su episodi simili sono state fatte scelte opposte. Ce lo siamo chiesto un po’ tutti: ma ce n’era davvero bisogno?

È significat­ivo che la nuova regola non piaccia nemmeno agli arbitri. «Stiamo lavorando bene applicando un regolament­o che non ci entusiasma — lo sfogo del numero uno dei fischietti italiani, Marcello Nicchi, a Radio Anch’io Sport su Radiouno —. Il problema è che sono pochi gli addetti ai lavori che lo conoscono effettivam­ente. Se le regole hanno delle lacune non è colpa nostra, noi le applichiam­o e lo stiamo facendo bene».

Dopo aver detto la sua su uno degli episodi più controvers­i del fine settimana («la regola è chiara: quello di Juventus-bologna non è calcio di rigore. L’unico caso in cui non c’è rigore quando il difensore ha il braccio largo è quando fa una giocata anche se non prende la palla») Nicchi ha ribadito che un aiuto potrebbe arrivare dalla nuova sala Var di Coverciano: «Sarà una svolta per il calcio italiano. Stiamo lavorando alla struttura. In Italia sappiamo che la burocrazia ci soffoca. Fossimo stati altrove ne avremmo già fatte cinque. Con la sala Var sarà anche più facile spiegare le decisioni. Faremo parlare gli artefici. Se noi siamo a Coverciano, in qualunque caso ci sia da spiegare un episodio, lo faremo in diretta». Basterà? polemiche». Si dichiara stupefatto per il fatto che Preziosi non solo in quell’occasione aveva mostrato parere favorevole alla sua elezione ma successiva­mente aveva approvato il verbale dell’assemblea. Ottenuto un parere pro veritate dell’avvocato Andrea Zoppini, che conclude sulla correttezz­a della procedura, Miccichè replica allo scontento di Preziosi ricordando i risultati ottenuti in 19 mesi durante i quali, dopo due commissari­amenti, è stata completata la governance e nominato un nuovo ad. Cita la gestione della crisi dopo l’assegnazio­ne dei diritti tv a Mediapro, rivelatasi inadempien­te, e risolta con un incremento rispetto al ciclo precedente. Menziona il piano industrial­e con le linee guida e il budget per i prossimi anni e le iniziative di lotta alla pirateria e al razzismo. Il presidente conclude richiamand­o l’assemblea ai valori «non solo agonistici e sportivi, ma anche di credibilit­à societaria, economica e prospettic­a, condizioni indispensa­bili per l’arrivo di nuovi investitor­i».

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(Afp) Duello Il difensore del Brescia Andrea Cistana e l’attaccante della Fiorentina Federico Chiesa in azione
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(Ansa) Numero 1 Gaetano Miccichè

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