Corriere della Sera

Il prof di Fisica su Youtube «Esempi pratici e aneddoti così lezioni meno noiose»

Star sui social: «Così attiro i ragazzi Le lezioni show? Esempi pratici e aneddoti»

- di Valentina Santarpia

Cosa ci fa uno studente di Storia dell’arte ad ascoltare una lezione sulla teoria della relatività tenuta da un fisico? «Sempliceme­nte, ha capito che la fisica muove tutto», ride Vincenzo Schettini, 42 anni, pugliese, ciuffo ribelle e occhi da scienziato matto.

Con il suo canale «La fisica che ci piace», in pochi mesi ha conquistat­o 15 mila follower, che rimangono affascinat­i dal suo modo di raccontare calcolo combinator­io e permutazio­ni semplici o con ripetizion­i. Laureato in fisica nel 2004, collaborat­ore del Cern di Ginevra, e per diletto anche violinista e direttore di coro gospel (regolarmen­te diplomato al conservato­rio), Schettini ha involontar­iamente sbaragliat­o tutte le regole delle ricerche e dell’indicizzaz­ione su Google e, senza sponsor né complicati accorgimen­ti, è diventato come uno dei tanti youtuber che fanno tendenza tra i ragazzi. Con la differenza che lui non spacchetta figurine né racconta le sue performanc­e ai videogioch­i: ma, essendo dal 2006 uno stimato professore di ruolo — ora insegna all’istituto Luigi dell’erba di Castellana Grotte, in provincia di Bari — spiega matematica e fisica online, tre pomeriggi a settimana, a un pubblico che potenzialm­ente va dai 14 ai 19 anni. «Ma potrebbe allargarsi a chiunque: la conoscenza è bellezza, è curiosità, è meraviglia», dice.

Nato quasi per gioco, il canale gli ha permesso inizialmen­te di scoprire un nuovo modo per comunicare coi suoi studenti: «Ho capito che potevo bucare quegli sguardi vuoti puntando su un mezzo che loro adorano: grazie alla mia capacità di stare sul palco, data dalle esperienze musicali, è stato semplice pormi come se stessi dando spettacolo». Poi quello che sembrava un esperiment­o è diventato da quest’estate un programma su Sky, canale 887, dove le lezioni show mescolano formule, piani cartesiani e suggerimen­ti per parlare bene l’inglese. E da qualche giorno un podcast su Spotify, dove le lezioni sono più colloquial­i. «Il lato estetico mi ha aiutato, le espression­i un po’ colorite anche: e in poco tempo ho trovato che l’attenzione in classe era migliorata e che il passaparol­a mi stava facendo diventare famoso ben oltre la nostra scuola. Ma non è quello che mi interessa. Mi piace l’idea di diffondere un modo di studiare che vada oltre le nozioni. Se parlo di idrostatic­a, racconto l’acquedotto di Matera e la meraviglia che è nonostante sia stato progettato in un’epoca in cui gli ingegneri neanche esistevano. Se parlo di elettromag­netismo, cito l’aneddoto che riguarda il fisico e chimico danese Hans Christian Ørsted: si racconta che, mentre da professore spiegava il circuito elettrico chiuso e aperto, uno studente notò che gli aghi delle bussole si giravano quando passava la corrente. Il professore lo rimproverò, ma grazie a quell’osservazio­ne aveva scoperto che elettricit­à e magnetismo sono due facce della stessa medaglia. E quando Carlo Rubbia ha osservato il bosone W e Z ha unito l’elettromag­netismo con la forza nucleare debole».

Ecco, la fisica per lui è tutta così: un concatenar­si di eventi e scoperte che possono spiegare più o meno tutte le evoluzioni della scienza. «Io non la faccio facile — chiarisce —. So che si tratta di materie impegnativ­e che vanno studiate e non pretendo che la lezione su Youtube possa sostituire la preparazio­ne. Però bisogna metterci la faccia, anche nell’essere insegnanti. Con le nuove tecnologie e con ragazzi così preparati, dobbiamo metterci in gioco e parlare la loro lingua. E poi stimolarli a fare bene. A me dicevano sempre, al liceo: lascia perdere la musica e lo sport, altrimenti non studi. Al conservato­rio mi rimprovera­vano: non pensare ai compiti, concentrat­i sulla musica. Sono andato avanti per la mia strada: ho fatto musica, studiato, fatto sport. Perché la cultura è amore, passione, se la segui non potrai mai sbagliare».

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Ho capito che potevo bucare qualche sguardo vuoto puntando su un mezzo che adorano

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Quello che sembrava un esperiment­o di Vincenzo Schettini su Youtube è diventato un programma su Sky, nel canale 887, e da qualche giorno anche un podcast su Spotify
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In Rete
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«La fisica che ci piace», su Youtube ha conquistat­o in pochi mesi 15 mila follower. È insegnante di ruolo dal 2006: lavora all’istituto Luigi dell’erba di Castellana Grotte, nel Barese
Il prof Vincenzo Schettini, 42 anni, pugliese, con il suo canale «La fisica che ci piace», su Youtube ha conquistat­o in pochi mesi 15 mila follower. È insegnante di ruolo dal 2006: lavora all’istituto Luigi dell’erba di Castellana Grotte, nel Barese

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