Corriere della Sera

«Vinceremo E sarà il traino per la mia corsa Le regioni rosse sono cambiate»

- Marco Cremonesi

MILANO Lei, nella «spallata emiliana», ci crede: «Se vinciamo in Umbria sarà un grande traino anche per me in Emilia e anche per “l’imprendibi­le” Toscana. A quel punto, per questo governo, sempre che duri fino ad allora, non ci sarà più spazio». Lucia Borgonzoni è la leghista a cui Matteo Salvini ha affidato la madre di tutte le sfide: diventare la prima presidente non di sinistra della «rossa» Emilia-romagna,

Dica la verità: un po’ di tremarella, per questa responsabi­lità, la sente…

«Certo, è una grande sfida. Anche perché fino a poco tempo fa, questo era un posto in cui se la pensavi diversamen­te manco venivano a comprare nel tuo negozio. Ma ora il clima è cambiato, tanta gente mi chiede “portaci Salvini”, la gente non ha più paura, è rincuorata».

Dicono che non volesse la candidatur­a…

«Macché, quella è una cosa venuta fuori dopo “Un giorno da pecora”... Ho detto che avrei voluto fare il sindaco di Bologna, la mia città. Ma quello è il sogno di qualunque politico. E io, prima della pensione, ci riuscirò».

Quale è il suo punto forte?

«Senza dubbio il cambiament­o, la gente lo chiede, lo vuole e ha ragione: tutto si sclerotizz­a, figuriamoc­i un’amministra­zione che non cambia colore da decenni. Ma questa è una regione che, con energie nuove, può veramente diventare la Baviera d’italia».

Non teme un accordo tra Pd e M5S?

«Lo faranno, come in Umbria. Ma qui chi votava M5S votava contro un sistema che si chiamava Pd. Ora, che qualche politico possa turarsi il naso e votare Pd, io ci credo. Che lo faccia l’elettore… Peraltro, i 5 stelle qui sono stati durissimi con il Pd. E noi abbiamo preso tanti voti alla sinistra. Ma se la sinistra perde le farà bene: dovrà mettersi in discussion­e, perché l’emilia è il modello della sinistra italiana».

A proposito: non è profondame­nte scorretto, al limite del diffamator­io, identifica­re il Pd come il «partito di Bibbiano»?

«Io in tv l’ho detto ogni volta: non è che il Pd sapesse o fosse coinvolto. Però, sin da quando è uscita l’inchiesta «Veleno», abbiamo chiesto: “siete sicuri? Avete guardato bene?”. Anche perché certi nomi sono ricorrenti. Di certo, non c’è stata l’attenzione che doveva esserci».

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Chi è Lucia Borgonzoni, 43 anni, senatrice della Lega

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