Corriere della Sera

Precipitat­o dalle scale a cinque anni. La Procura indaga per omicidio colposo

- Elisabetta Andreis Gianni Santucci

È possibile, ma nessuno potrà mai accertarlo, che la mattina di venerdì scorso, un poco dopo le 9.40, il bambino si sia incuriosit­o: voleva guardar giù, dal secondo piano, una di quelle curiosità che possono nascere estemporan­ee in un bambino di 5 anni e 10 mesi, di prima elementare, appena uscito dal bagno; là sotto, al piano interrato della scuola (istituto «Pirelli», periferia Nord di Milano), una quarta stava uscendo dalla palestra, e magari si sentivano voci e un po’ di trambusto. Se il motivo non si saprà mai, è certo però che il piccolo Leonardo Acquaviva ha preso la sedia della bidella, l’ha accostata alla ringhiera, ci è salito sopra, si è sporto per un attimo: a quel punto deve aver perso l’equilibrio, forse anche perché la sedia (di quelle da ufficio, con le rotelle) gli è scivolata sotto i piedi. È caduto nella tromba delle scale, da un’altezza di 12/13 metri. È stato soccorso e operato all’ospedale Niguarda, s’è spento ieri mattina.

La Procura (pm Letizia Mocciaro, procurator­e aggiunto Tiziana Siciliano) ha deciso che non verrà fatta l’autopsia, perché non avrebbe alcuna utilità per l’inchiesta, di cui ieri è cambiato il titolo di reato: omicidio colposo, in relazione all’omessa vigilanza.

nei prossimi giorni saranno indagate la maestra, la bidella, anche la preside, come atto dovuto per le garanzie di difesa. La dinamica dei fatti è stata già ricostruit­a in ogni dettaglio dai carabinier­i della stazione «Greco milanese» e della compagnia «Porta Monforte», che hanno lavorato per giorni, raccolto testimonia­nze, messo a verbale (con tutta l’umanità che il loro ruolo imponeva) le voci angosciate e addolorate di quella scuola, che è una comunità distrutta: le maestre, le famiglie, i bambini di quella quarta classe che ora sono assistiti da uno psicologo, perché hanno visto il corpo del loro compagno più piccolo.

Quella mattina il bambino ha chiesto per due volte di andare in bagno e, alla seconda, la maestra gliel’ha concesso (anche se mancava poco alla ricreazion­e); in corridoio c’era la bidella, che lo ha preso in carico; ma s’è verificata una diabolica coincidenz­a, in quel momento sono usciti anche altri due bambini di prima, da altre due classi. La bidella li ha portati in bagno e li ha curati; al primo che ha finito, ha detto: «Torna subito in classe». In quel momento Leonardo si è trovato solo sul ballatoio e ha avuto la curiosità di guardar giù.

Il primo cittadino Giuseppe Sala ieri ha detto: «È uno dei giorni più tristi da quando sono sindaco di Milano».

La vicenda

● Venerdì scorso Leonardo Acquaviva, 5 anni e 10 mesi, è caduto dal secondo piano nella tromba delle scale della scuola «Pirelli» di Milano dove frequentav­a la prima elementare. Ricoverato in condizioni disperate all’ospedale Niguarda è morto ieri mattina

● I pm hanno cambiato l’ipotesi di reato: non più lesioni colpose per omessa vigilanza ma omicidio colposo

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I carabinier­i sul luogo in cui è stato trovato il cadavere carbonizza­to dell’uomo
Rilievi I carabinier­i sul luogo in cui è stato trovato il cadavere carbonizza­to dell’uomo

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