Terna e Steg, un elettrodotto da 200 chilometri per collegare Italia e Tunisia
Un elettrodotto sottomarino lungo 200 chilometri. Per connettere Italia e Tunisia — Europa e Africa — attraverso un’infrastruttura dal costo di 600 milioni di euro e della portata di 600 Mw. Questo è il progetto con cui l’italiana Terna e la tunisina Steg, responsabili della gestione delle reti di dispacciamento dell’energia elettrica nei rispettivi Paesi, intendono intensificare la cooperazione industriale. Da oggi si entra nella fase operativa: il presidente di Terna Luigi Ferraris e il suo omologo in Steg, Moncef Harrabi, hanno firmato ieri a Tunisi, alla presenza dell’ambasciatore italiano Lorenzo Panara, un memorandum of understanding che prevede il completamento dell’opera entro il 2027. «Il Nord Africa ha un grande potenziale di sviluppo nelle energie rinnovabili — spiega Ferraris —. La Tunisia in particolare prevede un incremento di produzione pari a 3-4 mila megawatt già dal 2030».
La realizzazione dell’opera è in capo a Elmed, società mista 50% Terna e 50% Steg. L’elettrodotto sottomarino collegherà Partanna in Sicilia con Cap Bon sulla costa tunisina. La metà dei fondi necessari, 300 milioni di euro, dovrebbero arrivare dall’ue. Il condizionale, secondo il presidente di Terna Luigi Ferraris, è una formalità. I 300 milioni mancanti saranno garantiti da Terna e Steg, con un contributo di 150 milioni ciascuna.
Per posare e completare il nuovo cavo sottomarino saranno necessari quattro anni. In realtà dell’ infrastruttura si parla da tempo, addirittura dal 2007. Il 30 aprile scorso un accordo intergovernativo con la Tunisia, siglato per l’italia dal governo giallo-verde, ha consentito un passo avanti importante. Ora l’intesa dovrà però essere ratificata dai rispettivi parlamenti. Da gestire anche «l’ultimo miglio» in territorio italiano. «Non mancherà un interscambio con le comunità locali — conclude Ferraris —. per condividere le modalità di realizzazione».
Progetto
Europa e Nord Africa. L’amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris (nella foto) ha siglato ieri a Tunisi un memorandum of understanding con il presidente di Steg Moncef Harrabi