Corriere della Sera

Una serata da Champions: vittorie per Inter e Napoli

Lautaro e Candreva in gol, Esposito dà la sveglia a tutti La mossa di Conte che lancia il 17enne al posto di Lukaku

- di Bocci, De Carolis, Scozzafava commento di Mario Sconcerti

MILANO Sofferta ma bellissima la notte dell’inter, che piega l’arcigno Borussia, vince la prima partita di Champions, vede gli ottavi in fondo al tunnel e alla fine festeggia con i 65 mila innamorati di San Siro. Lautaro Martinez, croce e delizia, abbaglia i gialloneri di Dortmund e sblocca il risultato di una partita tattica, nervosa e complicati­ssima. Poi però, a otto minuti dal 90’, calcia male il rigore della tranquilli­tà, conquistat­o con caparbietà e freddezza da Sebastiano Esposito, 17 anni appena, che assapora la Champions prima ancora di aver esordito in serie A. L’angoscia dei nerazzurri finisce al minuto 44 quando Candreva, lanciato magistralm­ente da Brozovic, sforna il contropied­e perfetto per il 2-0 che ricorda quello del 29 aprile 1964, nella semifinale di ritorno di Coppa dei Campioni, prima della finale vinta con il Real Madrid. Magari è un buon auspicio. L’inter adesso si accontente­rebbe di arrivare agli ottavi e la strada imboccata è quella giusta. A Dortmund, tra due settimane, basterà non perdere. Poi si vedrà.

La squadra di Conte è tante cose tutte insieme: cinica e matura, gelida e attenta. Gioca con lo spirito giusto, la sicurezza della grande squadra e chiude la porta dopo aver incassato 7 gol nelle ultime tre gare. Handanovic è perfetto, Brozovic e Barella menano le danze in mezzo al campo e Lautaro si sbatte per legare il gioco. È una partita di dettagli e poche occasioni. Ritmo basso e grande densità in mezzo al campo. Serve pazienza per cogliere l’occasione giusta. L’inter cerca di allargare la difesa del Borussia e al tempo stesso di saltare l’affollatis­simo centrocamp­o con una serie di lanci per gli attaccanti. Uno di questi si trasforma nel gol dell’1-0: De Vrij pesca sul filo del fuorigioco Lautaro, che è bravo a controllar­e il pallone e ad anticipare l’uscita di Burki. La Var benedice l’azione e fa esplodere i 65 mila di San Siro. È l’unica occasione dei nerazzurri, che reclamano un rigore, mentre i tedeschi minacciano Handanovic una volta soltanto, nel recupero, con un tiro di Sancho. La squadra di Favre si presenta con un 3-4-3 molto corto e stretto, che diventa 53-2 nei lunghi minuti in cui i gialloneri giocano a protezione della propria area con sei o sette giocatori sotto la linea della palla. Se l’idea è quella di provare a ripartire i risultati sono modesti, forse anche per lo scadente apporto di Hazard, fratello della stella del Madrid, e della rare incursioni di Sancho.

Nel secondo tempo la tattica prevale sempre sull’agonismo anche se progressiv­amente il Borussia si alza nel

tentativo di pareggiare. Conte è costretto a far esordire Esposito per l’acciaccato Lukaku. Ma i nerazzurri non riescono più a ripartire e la notte diventa dura. Handanovic d’istinto devia una saetta dal limite di Brandt, Brozovic salva davanti alla sua porta sul tiro a colpo sicuro di Sancho. Conte è stravolto. Una maschera di sofferenza. Soprattutt­o quando Lautaro sbaglia il rigore del 2-0. Candreva cancella i patimenti e l’’inter scaccia il tabù della Champions. Ora sognare si può.

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(Afp, Getty Images) Decisivi Lautaro Martinez realizza l’1-0, Candreva raddoppier­à nel finale. Sotto, il 17enne Esposito

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