Il caso Report-lega spacca il cda della Rai
Il cda della Rai si spacca sul caso Report-lega. Il servizio trasmesso su Rai3 lunedì scorso sul «Russiagate» è stato messo sotto accusa da Giampaolo Rossi, il consigliere in quota FDI, durante la riunione del board convocata ieri. «Niente contro il programma e nessun appunto sui contenuti — ha spiegato Rossi —. Ho solo chiesto all’amministratore delegato Fabrizio Salini di verificare se sia stata fatta una puntata monografica sulla Lega in violazione della par condicio nella settimana in cui si tiene
una consultazione elettorale (in Umbria, ndr) nel tentativo di condizionarne il voto».
A spalleggiare Rossi, il consigliere leghista Igor De Biasio, mentre Rita Borioni (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti Rai) hanno accusato i consiglieri di destra di censura. «Ho difeso il diritto di cronaca — ha spiegato Borioni — che è sempre valido anche in par condicio». Alla fine non c’è stata alcuna votazione. Mentre, a quanto si apprende, Salini avrebbe difeso la trasmissione Report.
Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha twittato: «Nel servizio pubblico si difenda la libertà di espressione. Se qualcuno deve esprimere opinioni diverse o fornire versioni alternative ha il diritto di farlo. Ma censurare non può farlo nessuno». E il segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi (Iv): «A settembre Salvini è il leader con più spazio di parola nei talk di Rai3». «È un attacco all’articolo 21 della Costituzione che lascia senza parole» ha detto il vicepresidente grillino della commissione di Vigilanza, Primo Di Nicola.