Corriere della Sera

Un caso la norma sugli ostelli Il portavoce di Castelli: «Non ho conflitti di interessi»

- Di Lorenzo Salvia

ROMA Alla fine l’emendament­o non è passato. Ma è stato sufficient­e ad allungare l’ombra del conflitto di interessi sul Movimento 5 Stelle, che proprio di questo tema ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Carmelo Lentino, portavoce del vice ministro all’economia Laura Castelli, sarebbe l’ispiratore di una proposta di modifica a un decreto legge. E in particolar­e di un emendament­o che avrebbe trasformat­o in ente pubblico e quindi salvato dal fallimento l’aig, l’associazio­ne alberghi per la gioventù, cioè gli ostelli. Che c’è di male? Il segretario dell’associazio­ne che si voleva trasformar­e in ente pubblico, è proprio il portavoce della Castelli. Che quindi avrebbe la doppia veste di salvatore e salvato. Almeno secondo la ricostruzi­one del sito Politico.eu che ha raccolto la testimonia­nza di un deputato M5S, rimasto anonimo. Ma come stanno le cose?

L’associazio­ne degli ostelli ha una lunga storia di impegno sociale, ma anche 9 milioni di debito e oggi è nelle mani dei curatori fallimenta­ri. L’emendament­o presentato da alcuni parlamenta­ri del M5S, ma in fotocopia da tutti i gruppi parlamenta­ri, la trasformav­a in ente pubblico no profit, mettendo in sicurezza i suoi 50 dipendenti, da mesi senza stipendio. Quella proposta riprende un decreto legge approvato «salvo intese»

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