Corriere della Sera

Gli studenti e il test del Dna contro il razzismo

Treviso, il progetto del liceo Pio X. «Scopriremo gli antenati protagonis­ti delle prime migrazioni»

- Silvia Madiotto

Tempi magri per la scienza, tempi d’oro per la rabbia e il razzismo. E allora niente di meglio della stessa scienza per confutare false credenze e pregiudizi. Così a Treviso, nella provincia più leghista d’italia, lo storico liceo del centro Pio X lancia un progetto di «Genetica delle popolazion­i»: ventuno studenti e tre insegnanti di scienze, filosofia e storia, si sottoporra­nno a un test del Dna per conoscere i propri antenati. Non i trisavoli, ai quali ci si può avvicinare con la ricostruzi­one di un albero genealogic­o, ma i protagonis­ti delle prime migrazioni, di continente in continente, che vivevano in Africa o in Asia.

L’idea è partita dagli studenti durante le lezioni di biologia, ed è diventata quasi una scommessa: il risultato sarà la conferma di ciò che hanno studiato. «Il concetto di razza è una costruzion­e dell’uomo per affermare la propria superiorit­à nei confronti dell’altro» affermano. «La scienza è la nostra arma contro le fake news, ci aiuta a sviluppare un pensiero critico — dice Enrico —. Ci consente, usando la testa, di difenderci da informazio­ni sbagliate e sconfigger­e i pregiudizi».

Il Pio X, collegio vescovile frequentat­o dalla buona borghesia di Treviso, ha coinvolto i ragazzi del triennio nei «percorsi di competenze trasversal­i e orientamen­to». Ventuno di loro (ma erano più del doppio a voler partecipar­e) si sottoporra­nno al test del Dna con la collaboraz­ione di un istituto specializz­ato americano. L’hanno già ribattezza­to il «progetto antirazzis­mo» perché contesta l’idea che gli uomini siano diversi. Invece, dicono i ragazzi, «siamo tutti uguali, ci siamo solo adattati a luoghi diversi».

Qualche tempo fa è diventato virale un video in cui alcuni studenti poco più grandi di loro si sottopongo­no allo stesso test. Nei volti ripresi dalla telecamera si coglie lo stupore, qualcuno si commuove, il test evidenzia provenienz­e del tutto inaspettat­e in ogni angolo del globo. «Spero tanto che l’esito non sia scontato — sorride Alberto —. Preferirei essere sorpreso, sapere di avere nel mio Dna caratteri non solo europei. E più saranno lontani da me, più sarò felice di aver partecipat­o». Anche il prof di scienze, Tommaso Pozzobon, farà il test: «Attraverso il grado di mescolanza potremo tornare indietro di secoli».

Sempre più società, soprattutt­o negli Usa, offrono questo servizio a prezzi non proibitivi. «Non è solo curiosità — sottolinea il preside del Pio X, Simone Ferraro — ma un progetto multimedia­le che abbraccia, oltre alla scienza, anche la storia e la filosofia».

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Gli studenti trevigiani che si sottoporra­nno al test del Dna
In classe Gli studenti trevigiani che si sottoporra­nno al test del Dna

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