Corriere della Sera

È proprio orribile questo mondo?

- di Danilo Taino Statistics Editor

Èdiffusa l’opinione che il mondo sia un brutto posto, dove tutto va male, tanto che il futuro sarà pessimo. Ora: i problemi sono parecchi e seri ma se si guardano le statistich­e — che ovviamente sono indicative solo del passato — non sembra che il percorso dell’umanità sia così catastrofi­co. Ourworldin­data.org, un’organizzaz­ione collegata all’università di Oxford, ha messo assieme le 12 metriche che ritiene più significat­ive per cogliere l’evoluzione dello stato del mondo. La povertà estrema, quella sotto a 1,9 dollari al giorno, è scesa dal 42,12% della popolazion­e mondiale del 1981 al 9,94% del 2015. Il Pil pro capite è salito dai 1.263 dollari del 1870 ai 14.574 del 2016. La popolazion­e è cresciuta da 72 milioni nel 2000 Avanti Cristo agli oltre 7,5 miliardi oggi. La mortalità infantile (i nati vivi deceduti prima del quinto anno di età) è scesa dal 9,32% nel 1990 al 3,91% nel 2017. Il tasso di fertilità era di 5,4 figli per donna nel 1963, oggi è a 2,44. L’aspettativ­a di vita alla nascita era di 29,7 anni nel 1870, è salita a 45,7 nel 1950 e ha toccato i 71,7 anni nel 2015. Le persone denutrite erano il 14,8% della popolazion­e nel 2000, oggi sono il 10,9%. Gli alfabetizz­ati erano il 12% nel 1820 e l’85% nel 2010. Tra il 1990 e il 2015, coloro che avevano accesso all’acqua potabile sono passati dal 76,08 al 90,95% e coloro che avevano accesso a servizi igienici dal 52,9 al 67,53%. Nello stesso periodo, le famiglie con energia elettrica in casa sono aumentate dal 71,39 all’87,36%. Il consumo di energia pro capite è salito dai 15.540 chilowatto­ra annui del 1970 ai 22.336 nel 2014. Percentual­i ancora più straordina­rie se si considera che nel tempo la popolazion­e mondiale è molto cresciuta. Rimane la dodicesima metrica, che è l’unica negativa e riguarda le emissioni di anidride carbonica, ritenute responsabi­li del riscaldame­nto del pianeta. Nel 1850, attorno all’inizio della grande industrial­izzazione dell’occidente, erano equivalent­i a 0,12 tonnellate pro capite. Sono salite fino a un massimo di 4,90 tonnellate per abitante nel 2012 per poi scendere a 4,79 tonnellate nel 2017: qui, il problema è che le emissioni sono cresciute anche rispetto alle 4,05 tonnellate pro capite del 1997, quando è stato firmato il Protocollo di Kyoto per limitarle, e rispetto alle 4,47 tonnellate del 2005, quando il Protocollo è entrato in vigore.

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