Nike accelera la svolta, il numero uno Parker lascia a Donahoe
Mark Parker, 64 anni, alla guida di Nike dal 2006, fa un passo indietro: dal 13 gennaio il manager cederà le redini operative a John Donahoe, 59 anni, ex Ceo di ebay e attualmente presidente del board della società di aste e e-commerce californiana, già dal 2014 nel consiglio di amministrazione del numero uno mondiale di scarpe sportive. Parker resterà presidente esecutivo del board, incarico che ricopriva dal 2016, dopo l’addio del co-fondatore di Nike, Phil Knight.
Sotto Parker, arrivato come designer alla Nike nel 1979, subito dopo il college, le vendite del gruppo sono più che raddoppiate fino al record di 36 miliardi di dollari l’anno scorso, mentre il titolo in Borsa al Nyse passava da 10 fino a 95 dollari (ieri però ha perso il 3,43% a 92,32 dollari).
L’avvicendamento, prima del previsto, da un lato segnala un’accelerazione del gruppo verso il digitale. Di Donahoe Parker ha sottolineato infatti «l’expertise» sia nel commercio elettronico che nella tecnologia, definendolo la persona «ideale per accelerare la nostra trasformazione digitale». Ma indica anche la volontà di voltare pagina, dopo i numerosi scandali che hanno accompagnato gli ultimi anni della sua gestione, fino al recente bando per 4 anni di Alberto Salazar, famoso allenatore di atletica e uno dei più personaggi più noti sponsorizzati da Nike, con l’accusa di doping. Ma non sono mancate le denunce, soprattutto da parte di donne, di «ambiente tossico», marcato da discriminazione e molestie morali e sessuali, che l’anno scorso hanno portato alle dimissioni di diversi quadri.
L’azienda nega che il caso di doping sia all’origine dell’avvicendamento, sostenendo che la ricerca del nuovo Ceo è cominciata mesi fa. In ogni caso non sarà un passaggio traumatico e Parker accompagnerà la transizione. «Hanno già lavorato insieme nel board negli ultimi 5 anni. Sono felice che Nike sia in ottime mani per il suo futuro digitale», ha dichiarato Phil Knight. Se a Donahoe manca l’esperienza del prodotto calzaturiero, il manager porta con sé provate capacità tecnologiche e digitali, indispensabili per competere, sviluppate ebay, che ha guidato dal 2008 al 2015, fino allo spinoff della società di pagamenti Paypal.