Claudio Magris, laurea «ad honorem» in diritto
Un titolo che testimonia la sua attenta interpretazione, nei libri e negli articoli, delle dinamiche sociali e degli effetti del diritto: oggi l’università di Parma conferisce al germanista e scrittore Claudio Magris la laurea ad honorem in Giurisprudenza, in una cerimonia nell’aula magna dell’ateneo (alle 11).
«Non sono un giurista, ma è vero che ho un fortissimo interesse per il diritto — commenta Magris — soprattutto in rapporto alla letteratura. Letteratura che non sempre l’ha amato: ricordo Novalis che scriveva “Io odio il diritto”, e Don Chisciotte che commentava amaro il passaggio dei galeotti. Ma poi però c’è la grande fascinazione della tragedia greca, che ha detto molto sul rapporto tra la legge la giustizia, in Antigone ad esempio, dove i valori eterni umani si contrappongono alle norme. E per me, che sono molto interessato al diritto consuetudinario nella tradizione tedesca, è affascinante sapere che i fratelli Grimm erano giuristi e vedevano nelle
fiabe la traccia della tradizione».
Racconta Magris come proprio la relazione tra narrativa e giurisprudenza sia stata fonte di grande letteratura. E di pensiero, conclude Magris: «Goethe, oltre che letterato, era avvocato. Kafka vedeva nella norma la colpa. Ricordo che Daniele Del Giudice mi ha detto di amare il linguaggio del diritto, i suoi “favolosi gerundi”. E il senso profondo del diritto sta per me in una frase di Salvatore Satta, ne Il giorno del giudizio: “Il diritto è terribile come la vita”».
Alla cerimonia, con Magris (che leggerà un Ringraziamento), interverranno il rettore Paolo Andrei, con Giovanni Bonilini e Andrea Errera, che terrà la laudatio.