Milinkovic cerca la ribalta Ma Christie avvisa tutti: «Se sento buu me ne vado»
Celtic-lazio è anche una sfida tra ideologie: l’antirazzismo degli scozzesi, che spesso si sono distinti per cori e striscioni in favore delle cause palestinese e irlandese (e sono stati puniti dalla Uefa, che vieta i messaggi politici); il razzismo di alcune frange del tifo laziale, che mostrando il saluto romano nella partita con il Rennes hanno determinato la chiusura della Curva Nord per la gara di ritorno. Per questo l’attenzione della polizia di Glasgow sarà altissima, i 1500 sostenitori biancocelesti saranno seguiti da vicino, e Ryan Christie del Celtic mette le mani avanti: «Se sento buu lascio il campo». Nel caso in cui si dovessero verificare altri episodi di razzismo, la Lazio sarebbe condannata a una gara con lo stadio chiuso (ha la condizionale).
In questo clima tutt’altro che sereno Milinkovic-savic vuole regalarsi una grande notte europea per aumentare la propria fama internazionale, finora non straordinaria, oltre che per avvicinare la Lazio alla qualificazione. Il goleador Immobile comincerà in panchina in vista del triplo duro impegno di campionato, Luis Alberto non ci sarà, perciò dovrà essere il serbo a trasformarsi in leader.
Finora in Europa League non è mai riuscito ad andare oltre i quarti, e ha segnato appena 5 gol in 4 partecipazioni: poco per chi ha l’ambizione di decollare verso un club d’élite e anche per chi — Lotito — spera di incassare dalla sua cessione un centinaio di milioni. In campionato Milinkovic-savic si sta esprimendo con continuità, ora intende compiere il salto di qualità fuori dall’italia.