Corriere della Sera

Brignone, via da favorita «Ora mi sento solida Voglio la Coppa di gigante»

«Mi sono dedicata a pulire i mari, ma Greta non mi convince»

- Flavio Vanetti

Dall’acqua e dall’impegno a favore della tutela dei mari, alla neve. «In fondo la neve è acqua sotto altra forma: è come se rimanessi nell’elemento che amo di più», dice Federica Brignone.

Ma se nel mare si diverte e spende il suo sforzo sociale, sulle piste dello sci la missione è provare a vincere. La Coppa del mondo riparte e il gigante di Soelden è già una gara per Federica. Senza giri di parole: sarà una delle favorite. Deve misurarsi con Shiffrin o Vhlova (e non solo), ma non è questo il punto: «È una caccia a Mikaela e alle altre o a me stessa? A me stessa, prima di tutto: sono sempre alla ricerca di qualcosa dentro di me».

L’anno scorso Federica cominciò alla grande, poi andò in calando. Non teme di rifarlo, sembra che abbia capito le ragioni degli alti e bassi. «Nella precedente stagione era accaduto l’opposto: ero partita male, ma il finale era stato irresistib­ile. C’è una spiegazion­e per entrambi i casi: gli infortuni estivi mi avevano condiziona­to e non si può sperare di vivere di rendita. L’anno scorso sono calata di testa. Ora sto bene e posso ricercare la costanza. Il problema maggiore è mentale: mi aspetto troppo e mi faccio sopraffare dallo stress. Per trovare equilibrio ho lavorato sul fisico e sugli sci ho recuperato il tempo perduto: sono contenta di me stessa, mi sento solida».

L’ha aiutata parecchio anche l’estate del divertimen­to («Ho frequentat­o gli amici e ho ballato tanto, cosa che adoro») e del contributo «verde». L’estate che è stata di Greta Thunberg, nuova icona dell’ecologia. Carismatic­a e decisa, la ragazzina svedese; ma pure criticabil­e, secondo Brignone. «Sta dicendo cose giuste, però non capisco l’accaniment­o contro gli altri: sarebbe meglio se spiegasse che cosa si deve fare. Ce l’ha con i più anziani, ma anche loro hanno ereditato una Terra in peggiorame­nto: che colpa ne hanno? Ammiro Greta per il coraggio, tuttavia non mi piace come comunica. Su certi aspetti poi è incoerente e dà la sensazione di essere manovrata».

Resta la causa giusta, nel quale si inserisce il terzo atto

I vuoti lasciati da Vonn e Hirscher Lindsey era la regina, ma il suo posto è stato già occupato dalla Shiffrin Sarà molto più rimpianto Marcel, io posso dire la mia anche nel superg

di «Traiettori­e liquide», progetto di sostenibil­ità ambientale. «Abbiamo organizzat­o una staffetta nel Lago di Garda: i sub hanno raccolto plastica sui fondali, l’hanno passata a me e io l’ho girata ai bambini. Il messaggio è: passiamo la cura del pianeta ai giovani. Sono stata una delle prime atlete a partecipar­e a un piano dedicato all’acqua: ne sono orgogliosa».

Adesso è tempo di cercare l’orgoglio pure in pista, con un piano di battaglia chiaro: «La scaletta delle priorità dice gigante, superg e combinata; poi vengono i paralleli. Parteciper­ò a qualche discesa e a qualche slalom, ma solo se saranno coerenti con i programmi. Vale soprattutt­o per la libera: non mi importa arrivare ventesima e racimolare una manciata di punti».

Nel mirino ci sono le singole gare e la «coppetta» di gigante: «Perché non pensarci? Però occhio al superg: posso dire la mia». Anche da Federica, insomma, lo sci si aspetta un contributo per colmare il vuoto lasciato da Lindsey Vonn. «Guardate però che Shiffrin l’ha già riempito… Capisco peraltro che si pensi sempre a Lindsey: è stata la più vincente della storia, era la regina. Ma a mio avviso sarà più rimpianto Marcel Hirscher».

 ?? (Epa) ?? Maturità Federica Brignone, 29 anni: specialist­a del gigante, ha vinto 10 gare in Coppa del mondo e conquistat­o un argento Mondiale e un bronzo olimpico
(Epa) Maturità Federica Brignone, 29 anni: specialist­a del gigante, ha vinto 10 gare in Coppa del mondo e conquistat­o un argento Mondiale e un bronzo olimpico

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