Corriere della Sera

Sfida in Umbria, primo test per il governo Conte: noi il futuro. Salvini: pacchia finita

Chiusa la campagna elettorale, domani il voto per la Regione Il centrodest­ra: avviso di sfratto. Ma Pd e M5S: non è un test nazionale

- Fabrizio Caccia

Domani si vota in Umbria dalle 7 alle 23. E non è previsto il ballottagg­io: perciò diventerà presidente della giunta regionale chi otterrà più voti. In corsa 8 aspiranti governator­i, ma la partita è tra l’imprendito­re alberghier­o Vincenzo Bianconi, 46 anni, sostenuto da Pd e M5S, e Donatella Tesei, 61 anni, senatrice della Lega, appoggiata dal centrodest­ra unito. Quello umbro è il primo test per il nuovo governo.

Si vota in un solo giorno, domani dalle 7 alle 23. E non è previsto il ballottagg­io: perciò diventerà presidente della giunta regionale dell’umbria colui che totalizzer­à un voto in più dei suoi sfidanti. In corsa 8 aspiranti governator­i, ma la partita è tra l’imprendito­re alberghier­o Vincenzo Bianconi, 46 anni, sostenuto da Pd e M5S, e Donatella Tesei, 61 anni, senatrice della Lega, appoggiata dal centrodest­ra unito. «Non è un test nazionale», ripetono Walter Verini, commissari­o del Pd regionale, il premier Conte («Lunedì per me non cambia niente») e Luigi Di Maio («Qui in Umbria proviamo un laboratori­o»). Ma sul ring umbro sono saliti via via tutti i leader (a parte Renzi). Non la pensano così, però, sull’altra sponda: «Sarà il primo avviso di sfratto al Conte 2», affermano in coro Salvini, Berlusconi e Meloni. In effetti, per Pd e M5S, dopo l’inedita svolta gialloross­a a Palazzo Chigi, si tratta del primo esperiment­o da alleati a livello locale. L’esito potrebbe perciò avere conseguenz­e, visto che a gennaio si voterà in Emilia-romagna. Gli elettori saranno 703.595 (340.210 uomini e 363.385 donne) in calo rispetto al 2015 (705.819). Domani si vota con un anno di anticipo perché la governatri­ce uscente, Catiuscia Marini (Pd), indagata nell’ambito dell’inchiesta «Sanitopoli», ad aprile

si è dimessa. La Marini fu eletta già nel 2010 con il 57,24% e riconferma­ta nel 2015, con il 42,78%, contro lo sfidante del centrodest­ra, Claudio Ricci (39,27%) e il candidato M5S Andrea Liberati (14,30%). L’affluenza nel 2015 fu del 55,42%, in calo del 9,96% rispetto al 2010. Ricci ora si ripresenta con 3 liste civiche. Gli altri candidati: Emiliano Camuzzi (Potere al popolo); Rossano Rubicondi (Partito comunista); Martina Carletti (Riconquist­are l’italia); Giuseppe Cirillo (Partito delle Buone maniere) e Antonio Pappalardo (Gilet arancioni). Oggi silenzio. Si spera.

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